Le prove di stabilizzazione con bentonite effettuate nel corso delle vendemmie 2006 e 2007 su mosto e vino Moscato di Chambave dimostrano che il trattamento a vino ha un’azione sottrattiva più evidente sulla parte proteica quando l’aggiunta di bentonite è stata e ettuata anche a livello di mosto. Il trasferimento applicativo di tale aspetto consentirebbe di ridurre le dosi di bentonite da impiegare a vino per il raggiungimento della stabilità proteica. Nel caso delle tesi già trattate a mosto si osserva, inoltre, una minor sottrazione di terpeni liberi operata dal trattamento a vino, rispetto a quanto si verifi ca nel caso delle prove non trattate a mosto, ma solo aggiunte dell’argilla dopo la fermentazione alcolica. Tale positivo aspetto è avvalorato dagli esiti del test di preferenza sensoriale da cui emerge che il vino più gradito ai degustatori risulta essere quello derivante dall’impiego di bentonite su mosto. I risultati ottenuti, evidenziano che il trattamento del Moscato di Chambave a livello di mosto permette di mantenere un buon livello di aromaticità e di dare origine ad un vino sufficientemente strutturato e dotato di una buona stabilità colloidale.
Lambri, M., Dordoni, R., Silva, A., De Faveri, D. M., Manara, M., Bentonite a mosto = Stabilità + Aromi, <<VQ>>, 2009; 2009 (6): 31-35 [http://hdl.handle.net/10807/22003]
Bentonite a mosto = Stabilità + Aromi
Lambri, Milena;Dordoni, Roberta;Silva, Angela;De Faveri, Dante Marco;
2009
Abstract
Le prove di stabilizzazione con bentonite effettuate nel corso delle vendemmie 2006 e 2007 su mosto e vino Moscato di Chambave dimostrano che il trattamento a vino ha un’azione sottrattiva più evidente sulla parte proteica quando l’aggiunta di bentonite è stata e ettuata anche a livello di mosto. Il trasferimento applicativo di tale aspetto consentirebbe di ridurre le dosi di bentonite da impiegare a vino per il raggiungimento della stabilità proteica. Nel caso delle tesi già trattate a mosto si osserva, inoltre, una minor sottrazione di terpeni liberi operata dal trattamento a vino, rispetto a quanto si verifi ca nel caso delle prove non trattate a mosto, ma solo aggiunte dell’argilla dopo la fermentazione alcolica. Tale positivo aspetto è avvalorato dagli esiti del test di preferenza sensoriale da cui emerge che il vino più gradito ai degustatori risulta essere quello derivante dall’impiego di bentonite su mosto. I risultati ottenuti, evidenziano che il trattamento del Moscato di Chambave a livello di mosto permette di mantenere un buon livello di aromaticità e di dare origine ad un vino sufficientemente strutturato e dotato di una buona stabilità colloidale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.