Questo articolo vuole illustrare un’esperienza didattica tratta da uno studio di caso nell’ambito di una ricerca più ampia. Tale ricerca ha cercato di fare luce sulle pratiche didattiche che hanno previsto l'impiego della fotografia, sia dal punto di vista della fruizione che della produzione , prendendo avvio dall'assunto che saper integrare consapevolmente le immagini nella didattica costituisca oggi per l'insegnante al contempo una necessità, un'opportunità e una sfida: una necessità, in quanto il linguaggio dell'immagine deve avere piena cittadinanza sulla speciale «tastiera cognitiva» (Rivoltella, 2012a, p. 139) costituita dal complesso dei diversi linguaggi; un'opportunità, dal momento che nell'operazione di design didattico (Laurillard, 2014) che lo vede costantemente impegnato, l'insegnante può interrogarsi con una certa sistematicità sulle proprie pratiche e prestare attenzione alle fasi di ricerca e selezione delle risorse già immesse in Rete o presenti sui supporti digitali adottati a scuola, testandone l'effettiva qualità ed efficacia; infine, l'insegnante può cogliere la sfida di diventare egli stesso produttore attivo e responsabile di immagini digitali finalizzate agli apprendimenti, secondo una logica che premia sensibilità personale, intenzionalità didattica e attenzione ai contesti.
Triacca, S., Usare la fotografia in classe, <<SCUOLA ITALIANA MODERNA>>, 2017; (Gennaio): 24-28 [http://hdl.handle.net/10807/91460]
Usare la fotografia in classe
Triacca, Serena
2017
Abstract
Questo articolo vuole illustrare un’esperienza didattica tratta da uno studio di caso nell’ambito di una ricerca più ampia. Tale ricerca ha cercato di fare luce sulle pratiche didattiche che hanno previsto l'impiego della fotografia, sia dal punto di vista della fruizione che della produzione , prendendo avvio dall'assunto che saper integrare consapevolmente le immagini nella didattica costituisca oggi per l'insegnante al contempo una necessità, un'opportunità e una sfida: una necessità, in quanto il linguaggio dell'immagine deve avere piena cittadinanza sulla speciale «tastiera cognitiva» (Rivoltella, 2012a, p. 139) costituita dal complesso dei diversi linguaggi; un'opportunità, dal momento che nell'operazione di design didattico (Laurillard, 2014) che lo vede costantemente impegnato, l'insegnante può interrogarsi con una certa sistematicità sulle proprie pratiche e prestare attenzione alle fasi di ricerca e selezione delle risorse già immesse in Rete o presenti sui supporti digitali adottati a scuola, testandone l'effettiva qualità ed efficacia; infine, l'insegnante può cogliere la sfida di diventare egli stesso produttore attivo e responsabile di immagini digitali finalizzate agli apprendimenti, secondo una logica che premia sensibilità personale, intenzionalità didattica e attenzione ai contesti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.