La nota logica del "one size fits all" collide chiaramente con gli attuali scenari contrassegnati dalla complessità e dalla presenza, all’interno di una stessa classe, di bisogni estremamente differenti, che richiedono modalità di pensiero e linee di azione mirate, anche allo scopo di prevenire possibili forme di povertà educativa e di dispersione scolastica, nelle sue forme esplicite ed implicite. Ormai da qualche decennio, la letteratura nazionale ed internazionale, a partire dalla iniziale teorizzazione promossa dalla Tomlinson negli anni Novanta del secolo scorso, offre una riflessione approfondita attorno ad una proposta metodologica che sta assumendo sempre più rilievo tra le pratiche in uso nella scuola di ogni ordine e grado. Tuttavia, un aspetto non ancora pienamente analizzato pare essere quello legato alle rappresentazioni maturate da molti docenti in merito alla loro azione didattica quotidiana. Per rispondere a tale necessità, il contributo si propone di indagare vissuti, percezioni, esperienze di insegnanti di scuola primaria e legate alla concretizzazione pratica di strategie improntate ad una logica di differenziazione. Conoscere il dato di partenza correlato anche alle immagini e ai pensieri dei docenti costituisce infatti un’azione necessaria per poter strutturare un percorso formativo di qualità e “su misura” per ciascun alunno.
Maggiolini, S., Folci, I., Zanfroni, E., Tra implicito ed esplicito. Per un’idea di differenziazione didattica nella percezione dei docenti della scuola primaria, in A cosa serve la ricerca educativa? Il dato e il suo valore sociale, (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano, 2023-09-21), Pensa Multimedia Editore S.r.l., LECCE -- ITA 2024: 455-465 [https://hdl.handle.net/10807/295016]
Tra implicito ed esplicito. Per un’idea di differenziazione didattica nella percezione dei docenti della scuola primaria
Maggiolini, Silvia;Folci, Ilaria;Zanfroni, Elena
2024
Abstract
La nota logica del "one size fits all" collide chiaramente con gli attuali scenari contrassegnati dalla complessità e dalla presenza, all’interno di una stessa classe, di bisogni estremamente differenti, che richiedono modalità di pensiero e linee di azione mirate, anche allo scopo di prevenire possibili forme di povertà educativa e di dispersione scolastica, nelle sue forme esplicite ed implicite. Ormai da qualche decennio, la letteratura nazionale ed internazionale, a partire dalla iniziale teorizzazione promossa dalla Tomlinson negli anni Novanta del secolo scorso, offre una riflessione approfondita attorno ad una proposta metodologica che sta assumendo sempre più rilievo tra le pratiche in uso nella scuola di ogni ordine e grado. Tuttavia, un aspetto non ancora pienamente analizzato pare essere quello legato alle rappresentazioni maturate da molti docenti in merito alla loro azione didattica quotidiana. Per rispondere a tale necessità, il contributo si propone di indagare vissuti, percezioni, esperienze di insegnanti di scuola primaria e legate alla concretizzazione pratica di strategie improntate ad una logica di differenziazione. Conoscere il dato di partenza correlato anche alle immagini e ai pensieri dei docenti costituisce infatti un’azione necessaria per poter strutturare un percorso formativo di qualità e “su misura” per ciascun alunno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.