L’innovazione è uno strumento fondamentale alla base dello sviluppo economico e sociale di un Paese, soprattutto nella cosiddetta “era della conoscenza”. Il concetto di “innovazione” è sicuramente complesso e multidimensionale; ad oggi manca una modalità chiara e condivisa per misurare la capacità di un Paese di fare innovazione. Assirm (l’Associazione Italiana degli Istituti di Ricerca Sociale e di Opinione) ha provato a dare un primo contributo ideando e calcolando l’Assirm Innovation Index (AII). L’AII si propone come uno strumento di valutazione continua delle potenzialità di innovazione di un Paese, nelle sue diverse componenti, confrontando 11 Paesi Europei e generando una classifica in termini di potenzialità di promuovere l’innovazione, con release trimestrale. L’AII tenta di lavorare sul concetto di “potenzialità di innovazione”: l’indicatore non fornisce una metrica del livello (quantitativo) di innovazione presente in un Paese, quale valore assoluto e statico, ma lavora sulla dinamica di innovazione, cioè sui segnali di cambiamento che un Paese mostra nel suo “innovation journey”. Lavorando sulle “variazioni” rispetto allo stato di innovazione, l’AII mette in evidenza il cambiamento in atto rispetto al trimestre precedente, enfatizzando dunque la “dinamica di innovazione”, e non necessariamente la sua “innovazione in assoluto”. L’assunto su cui poggia l’AII è che l’innovazione sia funzione di almeno tre componenti concettuali: 1.CREATION OF IDEAS, esplicitato negli indicatori Hours worked in the scientific/technical sector e People employed in the scientific/technical sector. 2.ENABLING CONDITIONS: esplicitato negli indicatori PIL, Private final consumption, Investments e Export. 3.ECONOMIC TRUST: esplicitato negli indicatori Consumer Confidence Index e Business Confidence Index. L’AII viene calcolato sulla base dell’analisi secondaria di database pubblici (fonte: OECD Statistics) come media ponderata delle singole variazioni. La determinazione dei pesi di ponderazione è stata effettuata come media dei factor loadings di un’analisi delle componenti principali condotta per ogni nazione sulle 8 variabili, successivamente riscalati con somma pari a uno. L’AII risulta essere consistente e robusto: dall’analisi fattoriale effettuata emerge infatti l’esistenza di una buona correlazione tra le varie dimensioni considerate. Le alte saturazioni e indici di affidabilità eccellenti suggeriscono la presenza di un unico fattore latente. Quest’analisi statistica ha consentito di attribuire un peso proporzionale ai vari sotto-indicatori così da poter calcolare un valore di sintesi ponderato. Utilizzando i pesi ponderati e facendo una sintesi delle variazioni calcolate per ciascun sotto-indicatore, è stato infine possibile calcolare per i diversi paesi l’AII su base trimestrale. Attualmente, l’indice è stato aggiornato al quarto trimestre del 2015. Focalizzandoci sulla situazione Italiana, possiamo osservare il trend generale del nostro Paese: dopo una caduta rovinosa avvenuta nel terzo trimestre del 2011 ed un trend negativo che si protrae fino al secondo trimestre del 2013, l’Italia torna a mostrare segnali di ripresa e di apertura verso l’innovazione. Osservando solamente i dati relativi all’anno 2015, possiamo effettuare un confronto diretto tra i diversi Paesi e stabilire un ranking. La Tabella mostra la differenza tra l’indice di apertura e l’indice di chiusura del 2015, consentendo così di compiere una classifica sui Paesi che hanno mostrato maggiore slancio innovativo nell’arco dello scorso anno.
Bonanomi, A., Castiglioni, C., Graffigna, G., L’Assirm Innovation Index (AII): una metrica della dinamica d’innovazione Paese, <<STATISTICA & SOCIETÀ>>, 2016; (1): 1-1 [http://hdl.handle.net/10807/97155]
L’Assirm Innovation Index (AII): una metrica della dinamica d’innovazione Paese
Bonanomi, AndreaPrimo
;Castiglioni, CinziaSecondo
;Graffigna, GuendalinaUltimo
2016
Abstract
L’innovazione è uno strumento fondamentale alla base dello sviluppo economico e sociale di un Paese, soprattutto nella cosiddetta “era della conoscenza”. Il concetto di “innovazione” è sicuramente complesso e multidimensionale; ad oggi manca una modalità chiara e condivisa per misurare la capacità di un Paese di fare innovazione. Assirm (l’Associazione Italiana degli Istituti di Ricerca Sociale e di Opinione) ha provato a dare un primo contributo ideando e calcolando l’Assirm Innovation Index (AII). L’AII si propone come uno strumento di valutazione continua delle potenzialità di innovazione di un Paese, nelle sue diverse componenti, confrontando 11 Paesi Europei e generando una classifica in termini di potenzialità di promuovere l’innovazione, con release trimestrale. L’AII tenta di lavorare sul concetto di “potenzialità di innovazione”: l’indicatore non fornisce una metrica del livello (quantitativo) di innovazione presente in un Paese, quale valore assoluto e statico, ma lavora sulla dinamica di innovazione, cioè sui segnali di cambiamento che un Paese mostra nel suo “innovation journey”. Lavorando sulle “variazioni” rispetto allo stato di innovazione, l’AII mette in evidenza il cambiamento in atto rispetto al trimestre precedente, enfatizzando dunque la “dinamica di innovazione”, e non necessariamente la sua “innovazione in assoluto”. L’assunto su cui poggia l’AII è che l’innovazione sia funzione di almeno tre componenti concettuali: 1.CREATION OF IDEAS, esplicitato negli indicatori Hours worked in the scientific/technical sector e People employed in the scientific/technical sector. 2.ENABLING CONDITIONS: esplicitato negli indicatori PIL, Private final consumption, Investments e Export. 3.ECONOMIC TRUST: esplicitato negli indicatori Consumer Confidence Index e Business Confidence Index. L’AII viene calcolato sulla base dell’analisi secondaria di database pubblici (fonte: OECD Statistics) come media ponderata delle singole variazioni. La determinazione dei pesi di ponderazione è stata effettuata come media dei factor loadings di un’analisi delle componenti principali condotta per ogni nazione sulle 8 variabili, successivamente riscalati con somma pari a uno. L’AII risulta essere consistente e robusto: dall’analisi fattoriale effettuata emerge infatti l’esistenza di una buona correlazione tra le varie dimensioni considerate. Le alte saturazioni e indici di affidabilità eccellenti suggeriscono la presenza di un unico fattore latente. Quest’analisi statistica ha consentito di attribuire un peso proporzionale ai vari sotto-indicatori così da poter calcolare un valore di sintesi ponderato. Utilizzando i pesi ponderati e facendo una sintesi delle variazioni calcolate per ciascun sotto-indicatore, è stato infine possibile calcolare per i diversi paesi l’AII su base trimestrale. Attualmente, l’indice è stato aggiornato al quarto trimestre del 2015. Focalizzandoci sulla situazione Italiana, possiamo osservare il trend generale del nostro Paese: dopo una caduta rovinosa avvenuta nel terzo trimestre del 2011 ed un trend negativo che si protrae fino al secondo trimestre del 2013, l’Italia torna a mostrare segnali di ripresa e di apertura verso l’innovazione. Osservando solamente i dati relativi all’anno 2015, possiamo effettuare un confronto diretto tra i diversi Paesi e stabilire un ranking. La Tabella mostra la differenza tra l’indice di apertura e l’indice di chiusura del 2015, consentendo così di compiere una classifica sui Paesi che hanno mostrato maggiore slancio innovativo nell’arco dello scorso anno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.