La malattia di Parkinson (PD) presenta tipicamente un’alterazione nell’elaborazione e nel riconoscimento delle emozioni, ma non è ancora noto se perdano del tutto tale capacità o se la compromissione riguardi la percezione dell’emozione in sé, la regolazione fisiologica in risposta a stimoli emotivi o la decodifica delle emozioni altrui. Questo studio si propone di indagare i meccanismi di riconoscimento emotivo in tali pazienti, utilizzando alcune misure: la valutazione esplicita delle emozioni (Self-Assessment Manikin, SAM) e la reattività implicita (conduttanza cutanea, SCR; la risposta elettromiografica, EMG). Sono stati selezionati 20 pazienti sulla base di una valutazione neuropsicologica, abbinati per età e scolarità a 34 volontari sani. Ai pazienti era chiesto di osservare e valutare immagini emotivamente salienti, scelte dall’International Affective Picture System (IAPS) durante la rilevazione autonomica con biofeedback. L’integrazione di dati comportamentali e autonomici ha consentito un confronto diretto tra la valutazione soggettiva delle emozioni (valenza e arousal) e la reazione fisiologica corrispondente. In secondo luogo, la misura elettromiografica (zigomatico e corrugatore) ha evidenziato il ruolo che la modulazione centrale e periferica ha sulla risposta emotiva. I pazienti in risposta a stimoli negativi ad alto arousal hanno mostrato valori SCR inferiori rispetto ai soggetti sani confermati anche a livello elettromiografico: ad una ridotta mimica corrugatoria è collegata una risposta periferica ridotta. I pazienti PD sembrano quindi non rispondere adeguatamente alle categorie emozionali che vengono considerate salienti in condizioni normali; il fenomeno si osserva soprattutto per una categoria emotiva specifica, per la quale ad una capacità preservata di riconoscimento delle emozioni non corrisponde un’adeguata risposta autonomica.
Pala, F., Cotelli, M., Milone, V., Balconi, M., L’alterazione del processo emozionale nella Malattia di Parkinson: feedback facciale e risposta autonomica, Poster, in Atti del «XXII Congresso Nazionale AIP della Sezione di Psicologia Sperimentale», (Roma, 20-22 September 2016), Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia Sperimentale, Roma 2016: 109-109 [http://hdl.handle.net/10807/93976]
L’alterazione del processo emozionale nella Malattia di Parkinson: feedback facciale e risposta autonomica
Pala, FrancescaPrimo
;Cotelli, MariaSecondo
;Milone, ValeriaPenultimo
;Balconi, MichelaUltimo
2016
Abstract
La malattia di Parkinson (PD) presenta tipicamente un’alterazione nell’elaborazione e nel riconoscimento delle emozioni, ma non è ancora noto se perdano del tutto tale capacità o se la compromissione riguardi la percezione dell’emozione in sé, la regolazione fisiologica in risposta a stimoli emotivi o la decodifica delle emozioni altrui. Questo studio si propone di indagare i meccanismi di riconoscimento emotivo in tali pazienti, utilizzando alcune misure: la valutazione esplicita delle emozioni (Self-Assessment Manikin, SAM) e la reattività implicita (conduttanza cutanea, SCR; la risposta elettromiografica, EMG). Sono stati selezionati 20 pazienti sulla base di una valutazione neuropsicologica, abbinati per età e scolarità a 34 volontari sani. Ai pazienti era chiesto di osservare e valutare immagini emotivamente salienti, scelte dall’International Affective Picture System (IAPS) durante la rilevazione autonomica con biofeedback. L’integrazione di dati comportamentali e autonomici ha consentito un confronto diretto tra la valutazione soggettiva delle emozioni (valenza e arousal) e la reazione fisiologica corrispondente. In secondo luogo, la misura elettromiografica (zigomatico e corrugatore) ha evidenziato il ruolo che la modulazione centrale e periferica ha sulla risposta emotiva. I pazienti in risposta a stimoli negativi ad alto arousal hanno mostrato valori SCR inferiori rispetto ai soggetti sani confermati anche a livello elettromiografico: ad una ridotta mimica corrugatoria è collegata una risposta periferica ridotta. I pazienti PD sembrano quindi non rispondere adeguatamente alle categorie emozionali che vengono considerate salienti in condizioni normali; il fenomeno si osserva soprattutto per una categoria emotiva specifica, per la quale ad una capacità preservata di riconoscimento delle emozioni non corrisponde un’adeguata risposta autonomica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.