Tra il I e il VI secolo, Adulis costituì la città-porto principale del regno di Aksum, uno degli empori di maggior rilievo lungo il Mar Rosso. Una missione archeologica italo-eritrea, e in particolare l'unità dell'Università Cattolica, ha recentemente riportato alla luce due importanti luoghi di culto paleocristiani nell'antica città (i più meridionali attualmente noti per l'epoca), restituendo informazioni assai significative in merito alla diffusione del cristianesimo fra IV e VI secolo lungo il Mar Rosso. Una prospettiva - quella dello studio delle regioni in oggetto - in genere appannaggio dell'Orientalistica. Caterina Giostra ha partecipato alla missione in qualità di coordinatore scientifico del gruppo di ricerca dell'Università Cattolica (2013-2016). In questa veste nel 2015 ha ottenuto per conto del'Ateneo un finanziamento dal MAECI - Ministero per gli Affari Esteri e la Collaborazione internazionale. Il presente contributo è stato presentato in occasione del 22h International Colloquium of the International Research Center for Late Antiquity and the Middle Ages University of Zagreb dal titolo: "Mobility of Artists, Transfer of Forms, Functions, Works of Art and Ideas in Medieval Mediterranean Europe: the Role of the Ports"; gli atti sono confluiti nel n. 22 della rivista di fascia A "Hortus Artium Medievalium".
Giostra, C., Massa, S., Dal Mediterraneo al Mar Rosso: la cristianizzazione di Adulis e la circolazione di modelli e manufatti bizantini, <<HORTUS ARTIUM MEDIEVALIUM>>, 2016; 2016 (22): 92-109 [http://hdl.handle.net/10807/86718]
Dal Mediterraneo al Mar Rosso: la cristianizzazione di Adulis e la circolazione di modelli e manufatti bizantini
Giostra, CaterinaPrimo
;Massa, Serena
2016
Abstract
Tra il I e il VI secolo, Adulis costituì la città-porto principale del regno di Aksum, uno degli empori di maggior rilievo lungo il Mar Rosso. Una missione archeologica italo-eritrea, e in particolare l'unità dell'Università Cattolica, ha recentemente riportato alla luce due importanti luoghi di culto paleocristiani nell'antica città (i più meridionali attualmente noti per l'epoca), restituendo informazioni assai significative in merito alla diffusione del cristianesimo fra IV e VI secolo lungo il Mar Rosso. Una prospettiva - quella dello studio delle regioni in oggetto - in genere appannaggio dell'Orientalistica. Caterina Giostra ha partecipato alla missione in qualità di coordinatore scientifico del gruppo di ricerca dell'Università Cattolica (2013-2016). In questa veste nel 2015 ha ottenuto per conto del'Ateneo un finanziamento dal MAECI - Ministero per gli Affari Esteri e la Collaborazione internazionale. Il presente contributo è stato presentato in occasione del 22h International Colloquium of the International Research Center for Late Antiquity and the Middle Ages University of Zagreb dal titolo: "Mobility of Artists, Transfer of Forms, Functions, Works of Art and Ideas in Medieval Mediterranean Europe: the Role of the Ports"; gli atti sono confluiti nel n. 22 della rivista di fascia A "Hortus Artium Medievalium".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.