La tecnologia della ricostituzione nasce come uno strumento di lotta contro il degrado del suolo. Essa è applicata a suoli degradati e si sviluppa con una miscelazione degli stessi con alcune tipologie di rifiuti, a seguito della quale, con azioni chimico-meccaniche si produce un suolo nuovo - detto ricostituito - che è molto differente sia chimicamente che fisicamente dal suolo degradato da cui è originato. Diversi studi in laboratorio - analisi chimiche, fisiche, idrologiche e microbiologiche - e alcune prove agronomiche su mais dimostrano che la ricostituzione migliora in modo efficace la fertilità del suolo. Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.) è la seconda coltura vegetale più importante al mondo. Per produrre pomodoro con elevato valore nutrizionale e buone produzioni il terreno deve avere elevato contenuto in sostanza organica, buona capacità di ritenzione idrica, porosità adatta allo sviluppo delle radici e buona disponibilità di nutrienti per evitare carenze, disturbi fisiologici e garantire buone proprietà organolettiche. È stata allestita una prova in vaso per confrontare lo sviluppo di piante di pomodoro coltivate su due differenti tipi di terreno: suolo naturale degradato e suolo ricostituito. Le piante nelle due tesi sono state allevate utilizzando le stesse dosi di fertilizzante e di acqua di irrigazione. Durante la prova sono stati monitorati diversi aspetti legati alla crescita della pianta: numero di giorni dal trapianto di infiorescenza, fioritura, allegagione; altezza della pianta; valori SPAD; numero e peso bacche rosse e verdi. Su tali dati si sono eseguite analisi statistiche di confronto. Sono stati osservati - nel confronto tra i due suoli e a favore sempre dei suoli ricostituiti - aumento della produzione - valutato come numero maggiore e maggiore peso dei frutti rossi e uguale numero di frutti verdi; anticipo del giorno medio dalla data del trapianto - di infiorescenza, fioritura e allegagione, dati, questi, ben correlabili con i valori SPAD riscontrati. I migliori risultati, avvalorati dagli esiti statistici, ottenuti dalle piante cresciute su suoli ricostituiti dimostrano l’aumento della fertilità apportato a seguito della ricostituzione.
Manfredi, P., Cassinari, C., Trevisan, M., Confronto tra suolo degradato e suolo ricostituito per la produzione di pomodoro, Abstract de <<Ambiente e Sostenibilità: il ruolo della chimica agraria dalla ricerca alla realtà produttiva>>, (Perugia, 05-07 October 2016 ), N/A, Perugia 2016: 17-17 [http://hdl.handle.net/10807/85809]
Confronto tra suolo degradato e suolo ricostituito per la produzione di pomodoro
Cassinari, ChiaraSecondo
;Trevisan, MarcoUltimo
2016
Abstract
La tecnologia della ricostituzione nasce come uno strumento di lotta contro il degrado del suolo. Essa è applicata a suoli degradati e si sviluppa con una miscelazione degli stessi con alcune tipologie di rifiuti, a seguito della quale, con azioni chimico-meccaniche si produce un suolo nuovo - detto ricostituito - che è molto differente sia chimicamente che fisicamente dal suolo degradato da cui è originato. Diversi studi in laboratorio - analisi chimiche, fisiche, idrologiche e microbiologiche - e alcune prove agronomiche su mais dimostrano che la ricostituzione migliora in modo efficace la fertilità del suolo. Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.) è la seconda coltura vegetale più importante al mondo. Per produrre pomodoro con elevato valore nutrizionale e buone produzioni il terreno deve avere elevato contenuto in sostanza organica, buona capacità di ritenzione idrica, porosità adatta allo sviluppo delle radici e buona disponibilità di nutrienti per evitare carenze, disturbi fisiologici e garantire buone proprietà organolettiche. È stata allestita una prova in vaso per confrontare lo sviluppo di piante di pomodoro coltivate su due differenti tipi di terreno: suolo naturale degradato e suolo ricostituito. Le piante nelle due tesi sono state allevate utilizzando le stesse dosi di fertilizzante e di acqua di irrigazione. Durante la prova sono stati monitorati diversi aspetti legati alla crescita della pianta: numero di giorni dal trapianto di infiorescenza, fioritura, allegagione; altezza della pianta; valori SPAD; numero e peso bacche rosse e verdi. Su tali dati si sono eseguite analisi statistiche di confronto. Sono stati osservati - nel confronto tra i due suoli e a favore sempre dei suoli ricostituiti - aumento della produzione - valutato come numero maggiore e maggiore peso dei frutti rossi e uguale numero di frutti verdi; anticipo del giorno medio dalla data del trapianto - di infiorescenza, fioritura e allegagione, dati, questi, ben correlabili con i valori SPAD riscontrati. I migliori risultati, avvalorati dagli esiti statistici, ottenuti dalle piante cresciute su suoli ricostituiti dimostrano l’aumento della fertilità apportato a seguito della ricostituzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.