Tra gli obiettivi del progetto New Life uno dei principali è dimostrare l’efficacia della ricostituzione nel produrre un suolo con ottime proprietà agronomiche. A tale scopo sono stati condotti studi, ricerche e prove agronomiche, basati sul confronto degli esiti di analisi chimico-fisiche e rese produttive su suoli naturali degradati e su suoli ricostituiti prodotti da questi. Sono state create parcelle sperimentali di confronto con differenti suoli degradati e ricostituiti - prodotti da questi utilizzando anche diverse matrici aggiuntive -, e sono state studiate per 3 anni. Sono state eseguite analisi chimico-fisiche su campioni di suolo prelevati nelle parcelle con cadenza semestrale. Lo scopo di tali analisi chimico-fisiche e il monitoraggio della vegetazione spontanea cresciuta sulle di esse è stato quello di determinare i miglioramenti apportati dalla ricostituzione ai suoli degradati e di individuare quali fossero le matrici migliori da utilizzare calibrandole sulla base dei caratteri del suolo da ricostituire. Le migliori proprietà idrologiche - maggiori contenuti volumetrici di acqua a differenti suzioni -, di suoli ricostituiti rispetto a suoli naturali degradati, sono state determinate con le piastre di Richards su campioni sia disturbati che indisturbati; l’umidità al punto di appassimento è stata valutata anche attraverso una prova in vaso con piantine di girasole. I dati ottenuti in laboratorio sono stati confrontati con gli esiti di pedofunzioni - modelli van Genuchten e Brooks and Corey. Sono state allestite, in pieno campo su appezzamenti di suolo naturale degradato e di suolo ricostituito, due prove agronomiche con mais per valutarne le rese produttive diminuendo, nel suolo ricostituito, la quantità di acqua di irrigazione in un caso e la fertilizzazione azotata nell’altro. Le prove hanno dimostrato che il mais su suolo ricostituito ha prodotto con maggiori rese rispetto al suolo naturale risparmiando il 45 % di acqua e il 50 % di fertilizzazione azotata rispettivamente. Per un anno sono state monitorate in appezzamenti di suolo naturale degradato e di suolo ricostituito le fluttuazioni delle temperature. Il suolo ricostituito durante tutto il periodo ha mantenuto temperature più costanti - scarsa escursione termica giorno-notte - inferiori nel periodo estivo e superiori in quello invernale rispetto al suolo naturale. Una prova in vaso è stata allestita per testare l’idoneità del suolo ricostituito nella produzione di pomodoro. Tale prova ha confermato le ottime proprietà agronomiche del suolo ricostituito, nei cui vasi le piante hanno prodotto, a parità di acqua di irrigazione e di concimazione, un numero medio totale di frutti rossi doppio e lo stesso numero medio totale di frutti verdi rispetto ai vasi con suolo naturale degradato. Una prova in serra è stata seguita per valutare la velocità, la percentuale di emergenza e lo sviluppo radicale a pochi giorni dalla semina di piantine di mais. Tutti i parametri investigati sono stati maggiori nelle piante del suolo ricostituito rispetto al suolo naturale degradato. L’analisi su suolo ricostituito dei requisiti della norma UNI 11235 - progettazione e riqualificazione di un’area verde - ha portato a concludere che esso è idoneo all’utilizzo per lo scopo previsto dalla normativa.
Cassinari, C., Manfredi, P., Trevisan, M., Contributi scientifici della ricerca sulla ricostituzione dei suoli, Abstract de <<Convegno Miglioramento del Suolo. La tecnologia per il ripristino dei suoli degradati. Pedologia applicata dalla teoria alla pratica>>, (Piacenza, 19-20 May 2016 ), N/A, Piacenza 2016: 6-6 [http://hdl.handle.net/10807/85581]
Contributi scientifici della ricerca sulla ricostituzione dei suoli
Cassinari, ChiaraPrimo
;Trevisan, MarcoUltimo
2016
Abstract
Tra gli obiettivi del progetto New Life uno dei principali è dimostrare l’efficacia della ricostituzione nel produrre un suolo con ottime proprietà agronomiche. A tale scopo sono stati condotti studi, ricerche e prove agronomiche, basati sul confronto degli esiti di analisi chimico-fisiche e rese produttive su suoli naturali degradati e su suoli ricostituiti prodotti da questi. Sono state create parcelle sperimentali di confronto con differenti suoli degradati e ricostituiti - prodotti da questi utilizzando anche diverse matrici aggiuntive -, e sono state studiate per 3 anni. Sono state eseguite analisi chimico-fisiche su campioni di suolo prelevati nelle parcelle con cadenza semestrale. Lo scopo di tali analisi chimico-fisiche e il monitoraggio della vegetazione spontanea cresciuta sulle di esse è stato quello di determinare i miglioramenti apportati dalla ricostituzione ai suoli degradati e di individuare quali fossero le matrici migliori da utilizzare calibrandole sulla base dei caratteri del suolo da ricostituire. Le migliori proprietà idrologiche - maggiori contenuti volumetrici di acqua a differenti suzioni -, di suoli ricostituiti rispetto a suoli naturali degradati, sono state determinate con le piastre di Richards su campioni sia disturbati che indisturbati; l’umidità al punto di appassimento è stata valutata anche attraverso una prova in vaso con piantine di girasole. I dati ottenuti in laboratorio sono stati confrontati con gli esiti di pedofunzioni - modelli van Genuchten e Brooks and Corey. Sono state allestite, in pieno campo su appezzamenti di suolo naturale degradato e di suolo ricostituito, due prove agronomiche con mais per valutarne le rese produttive diminuendo, nel suolo ricostituito, la quantità di acqua di irrigazione in un caso e la fertilizzazione azotata nell’altro. Le prove hanno dimostrato che il mais su suolo ricostituito ha prodotto con maggiori rese rispetto al suolo naturale risparmiando il 45 % di acqua e il 50 % di fertilizzazione azotata rispettivamente. Per un anno sono state monitorate in appezzamenti di suolo naturale degradato e di suolo ricostituito le fluttuazioni delle temperature. Il suolo ricostituito durante tutto il periodo ha mantenuto temperature più costanti - scarsa escursione termica giorno-notte - inferiori nel periodo estivo e superiori in quello invernale rispetto al suolo naturale. Una prova in vaso è stata allestita per testare l’idoneità del suolo ricostituito nella produzione di pomodoro. Tale prova ha confermato le ottime proprietà agronomiche del suolo ricostituito, nei cui vasi le piante hanno prodotto, a parità di acqua di irrigazione e di concimazione, un numero medio totale di frutti rossi doppio e lo stesso numero medio totale di frutti verdi rispetto ai vasi con suolo naturale degradato. Una prova in serra è stata seguita per valutare la velocità, la percentuale di emergenza e lo sviluppo radicale a pochi giorni dalla semina di piantine di mais. Tutti i parametri investigati sono stati maggiori nelle piante del suolo ricostituito rispetto al suolo naturale degradato. L’analisi su suolo ricostituito dei requisiti della norma UNI 11235 - progettazione e riqualificazione di un’area verde - ha portato a concludere che esso è idoneo all’utilizzo per lo scopo previsto dalla normativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.