Introduzione. Molti studi hanno evidenziato il processo di scomposizione morfologica in compiti di riconoscimento visivo di parole e pseudoparole complesse, sia in adulti che in bambini. In questi studi sono state analizzate latenza e accuratezza della risposta, ma la codifica delle tipologie d’errore osservate in compiti di lettura ad alta voce potrebbe fornire ulteriori elementi per una più puntuale descrizione degli effetti morfologici. Dovendo disporre di un sufficiente corpus d’errori, ed essendo molto elevata l’accuratezza degli adulti nella lettura ad alta voce, abbiamo considerato un campione di bambini con e senza difficoltà di lettura. Sugli errori da loro prodotti è stata sviluppata una classificazione focalizzata sulla struttura morfologica (Morphology Coding Scheme, MCS), per verificare l’utilizzo del parsing morfemico anche nella produzione di errori. Partecipanti. 54 bambini di scuola primaria (4a-5a classe): 18 con difficoltà di lettura e 36 normolettori. Materiali e procedura. 71 nomi derivati, 42 da base nominale (es. artista) e 29 da base verbale (es. punizione), e 99 nomi non derivati (es. condizione) sono stati presentati in un compito di lettura ad alta voce. Risultati. La codifica degli errori mediante il MCS ha ottenuto un adeguato inter-rater agreement (Cohen’s k = .78). La maggior parte degli errori prodotti dai bambini rispetta la struttura morfemica del target: nel 70% dei casi i costituenti morfemici sono sostituiti da altri morfemi (basi con basi; suffissi con suffissi). I bambini con difficoltà di lettura tendono a preservare meno la struttura morfologica dei nomi a base verbale rispetto ai nomi a base nominale. Conclusioni. I dati ottenuti con il MCS confermano che i bambini utilizzano i morfemi come unità di lettura e avvalorano questo tipo di analisi. L’applicazione del MCS a corpora di pazienti con disturbi del linguaggio evolutivi e acquisiti potrà fornire indicazioni in merito alla compromissione delle componenti morfosintattiche nelle diverse patologie.

Di Tucci, D., Traficante, D., Marelli, M., Burani, C., Luzzatti, C., Lettura di parole a morfologia complessa: un'analisi degli errori in bambini con e senza difficoltà di lettura, Comunicazione, in XX Congresso di Psicologia sperimentale, (Pavia, 15-17 September 2014), AIP, Pavia 2014: 45-45 [http://hdl.handle.net/10807/64568]

Lettura di parole a morfologia complessa: un'analisi degli errori in bambini con e senza difficoltà di lettura

Traficante, Daniela;
2014

Abstract

Introduzione. Molti studi hanno evidenziato il processo di scomposizione morfologica in compiti di riconoscimento visivo di parole e pseudoparole complesse, sia in adulti che in bambini. In questi studi sono state analizzate latenza e accuratezza della risposta, ma la codifica delle tipologie d’errore osservate in compiti di lettura ad alta voce potrebbe fornire ulteriori elementi per una più puntuale descrizione degli effetti morfologici. Dovendo disporre di un sufficiente corpus d’errori, ed essendo molto elevata l’accuratezza degli adulti nella lettura ad alta voce, abbiamo considerato un campione di bambini con e senza difficoltà di lettura. Sugli errori da loro prodotti è stata sviluppata una classificazione focalizzata sulla struttura morfologica (Morphology Coding Scheme, MCS), per verificare l’utilizzo del parsing morfemico anche nella produzione di errori. Partecipanti. 54 bambini di scuola primaria (4a-5a classe): 18 con difficoltà di lettura e 36 normolettori. Materiali e procedura. 71 nomi derivati, 42 da base nominale (es. artista) e 29 da base verbale (es. punizione), e 99 nomi non derivati (es. condizione) sono stati presentati in un compito di lettura ad alta voce. Risultati. La codifica degli errori mediante il MCS ha ottenuto un adeguato inter-rater agreement (Cohen’s k = .78). La maggior parte degli errori prodotti dai bambini rispetta la struttura morfemica del target: nel 70% dei casi i costituenti morfemici sono sostituiti da altri morfemi (basi con basi; suffissi con suffissi). I bambini con difficoltà di lettura tendono a preservare meno la struttura morfologica dei nomi a base verbale rispetto ai nomi a base nominale. Conclusioni. I dati ottenuti con il MCS confermano che i bambini utilizzano i morfemi come unità di lettura e avvalorano questo tipo di analisi. L’applicazione del MCS a corpora di pazienti con disturbi del linguaggio evolutivi e acquisiti potrà fornire indicazioni in merito alla compromissione delle componenti morfosintattiche nelle diverse patologie.
2014
Italiano
XX Congresso di Psicologia sperimentale
XX Congresso della Sezione di Psicologia Sperimentale dell'AIP
Pavia
Comunicazione
15-set-2014
17-set-2014
Di Tucci, D., Traficante, D., Marelli, M., Burani, C., Luzzatti, C., Lettura di parole a morfologia complessa: un'analisi degli errori in bambini con e senza difficoltà di lettura, Comunicazione, in XX Congresso di Psicologia sperimentale, (Pavia, 15-17 September 2014), AIP, Pavia 2014: 45-45 [http://hdl.handle.net/10807/64568]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/64568
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact