Lo studio degli effetti del vicinato ortografico (es. PANE, CENE, CASE, ecc.) sulla lettura di parole (es. CANE) può fornire interessanti elementi per comprendere come si caratterizza la dislessia rispetto al processo tipico di apprendimento della lettura. A 22 bambini con dislessia e 44 normolettori di 9 anni, pareggiati ai primi per genere, età e livello intellettivo è stato proposto un compito di lettura ad alta voce di parole brevi (4-5 lettere), che si distinguevano per frequenza d’uso (alta vs. bassa frequenza) e presenza di parole ortograficamente simili (nessun vicino vs. almeno 5 vicini). Mentre entrambi i gruppi leggono le parole ad alta frequenza più velocemente e accuratamente, cosa che indica l’accesso lessicale, solo i bambini con dislessia sono facilitati dalla presenza di molti vicini nel leggere le parole a bassa frequenza. L’effetto del vicinato emergerebbe dunque soprattutto quando alcune parti del processo di lettura non sono ancora pienamente automatizzate.
Marinelli, C. V., Traficante, D., Zoccolotti, P., Burani, C., Quando i "vicini" aiutano: effetti della numerosità dei vicini ortografici sulla lettura di parole in bambini con e senza dislessia, Abstract de <<I Congresso Regionale AIRIPA Sardegna Psicopatologia dello sviluppo e dell'apprendimento>>, (Cagliari, 29-30 April 2011 ), Paolo Sorba Editore, Sassari 2011: 26-26 [http://hdl.handle.net/10807/61770]
Quando i "vicini" aiutano: effetti della numerosità dei vicini ortografici sulla lettura di parole in bambini con e senza dislessia
Traficante, Daniela;
2011
Abstract
Lo studio degli effetti del vicinato ortografico (es. PANE, CENE, CASE, ecc.) sulla lettura di parole (es. CANE) può fornire interessanti elementi per comprendere come si caratterizza la dislessia rispetto al processo tipico di apprendimento della lettura. A 22 bambini con dislessia e 44 normolettori di 9 anni, pareggiati ai primi per genere, età e livello intellettivo è stato proposto un compito di lettura ad alta voce di parole brevi (4-5 lettere), che si distinguevano per frequenza d’uso (alta vs. bassa frequenza) e presenza di parole ortograficamente simili (nessun vicino vs. almeno 5 vicini). Mentre entrambi i gruppi leggono le parole ad alta frequenza più velocemente e accuratamente, cosa che indica l’accesso lessicale, solo i bambini con dislessia sono facilitati dalla presenza di molti vicini nel leggere le parole a bassa frequenza. L’effetto del vicinato emergerebbe dunque soprattutto quando alcune parti del processo di lettura non sono ancora pienamente automatizzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.