Nel passaggio dall’ “Inferno” al “Purgatorio” la conversione di Dante pellegrino è anche una conversione della poesia:non solo un’esperienza morale, dunque, ma anche fenomeno che interessa la scrittura, come rivelano spie retoriche, sintattiche e lessicali quali la ripresa e l’ordine delle rime e la scelta dei verbi, che costituiscono il corrispettivo formale dell’esperienza della conversione, che nella “Commedia” interessa tanto la dislocazione spaziale quanto le facoltà intellettuali e morali del pellegrino.
Bisi, M., Forme dell’espressione e dinamiche della conversione: il capovolgimento delle rime nel passaggio dall’Inferno al Purgatorio, <<L'ALIGHIERI>>, 2010; 2010 (35): 153-170 [http://hdl.handle.net/10807/41910]
Forme dell’espressione e dinamiche della conversione: il capovolgimento delle rime nel passaggio dall’Inferno al Purgatorio
Bisi, Monica
2010
Abstract
Nel passaggio dall’ “Inferno” al “Purgatorio” la conversione di Dante pellegrino è anche una conversione della poesia:non solo un’esperienza morale, dunque, ma anche fenomeno che interessa la scrittura, come rivelano spie retoriche, sintattiche e lessicali quali la ripresa e l’ordine delle rime e la scelta dei verbi, che costituiscono il corrispettivo formale dell’esperienza della conversione, che nella “Commedia” interessa tanto la dislocazione spaziale quanto le facoltà intellettuali e morali del pellegrino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.