Italiano:L’indagine affronta una tematica molto ampia e complessa da un’angolazione altamente selettiva. Il quadro di riferimento è costituito, soprattutto, dalla vicenda musicale delle cappelle attive in Santa Maria Maggiore a Bergamo e nel Duomo di Parma. L’attenzione si polarizza prevalentemente sulla configurazione e disposizione degli organici in un arco temporale abbastanza esteso. Il confronto tra le due istituzioni viene proposto in un ambito circoscritto, ma di indiscutibile rilevanza, qual è quello delle festività più importanti dell’anno. La ricognizione – esperita in modo ‘comparato’ e non raramente estesa ad altre realtà (Duomo di Brescia, San Marco, ecc.) - ha inteso cogliere costanti e varianti in uno scenario che, nonostante risulti per certi versi mosso, pare orientato a tradurre le soluzioni sperimentate nella prassi in stilemi cristallizzati e quindi proponibili nel lungo periodo. La disponibilità di un ampi organici vocali-strumentali – sia a Bergamo sia a Parma - doveva indurre a moltiplicare le fonti di suono per meglio esplicare gli effetti delle giustapposizioni timbriche e degli andamenti dinamici tipici dello stile policorale. È plausibile che la disposizione spaziale degli organici in Santa Maria (con i ripieni su gli ‘organi grandi’) fosse, almeno in parte, suggerita da San Marco. Soprattutto nella configurazione in atto fino allo spostamento degli ‘organi grandi’ (1648), le omologie con il modello veneziano proposto da James Moore sembrano evidenti. Diversa appare la disposizione dei musici nella cattedrale parmigiana: i solisti «su l’organo», i ripieni sulla cantoria giustapposta all’organo. Gli strumenti dovevano essere posti accanto alle voci nella cantoria dei ripieni, componendo un gruppo autonomo. È interessante notare come alcuni parametri del modello parmigiano trovino riscontro nel Duomo Vecchio di Brescia ove, nel ’600, vengono celebrate con grande solennità i giorni dell’Invenzione e dell’Esaltazione delle SS. Croci, nonché i venerdì di quaresima.

Padoan, M., Organici, eventi musicali e assetti spaziali della policoralità barocca: Santa Maria Maggiore a Bergamo e la cattedrale di Parma (1637-1659), Relazione, in Barocco Padano 5, Atti del XIII convegno internazionale sulla musica italiana nei secoli XVII-XVIII, Brescia, 18-20 luglio 2005, (Brescia, 18-20 July 2005), A.M.I.S. (Antiquae Musicae Italicae Studiosi) - Como, Como 2008:<<Contributi del Centro ricerche dell'A.M.I.S. di Como>>, 505-639 [http://hdl.handle.net/10807/36699]

Organici, eventi musicali e assetti spaziali della policoralità barocca: Santa Maria Maggiore a Bergamo e la cattedrale di Parma (1637-1659)

Padoan, Maurizio
2008

Abstract

Italiano:L’indagine affronta una tematica molto ampia e complessa da un’angolazione altamente selettiva. Il quadro di riferimento è costituito, soprattutto, dalla vicenda musicale delle cappelle attive in Santa Maria Maggiore a Bergamo e nel Duomo di Parma. L’attenzione si polarizza prevalentemente sulla configurazione e disposizione degli organici in un arco temporale abbastanza esteso. Il confronto tra le due istituzioni viene proposto in un ambito circoscritto, ma di indiscutibile rilevanza, qual è quello delle festività più importanti dell’anno. La ricognizione – esperita in modo ‘comparato’ e non raramente estesa ad altre realtà (Duomo di Brescia, San Marco, ecc.) - ha inteso cogliere costanti e varianti in uno scenario che, nonostante risulti per certi versi mosso, pare orientato a tradurre le soluzioni sperimentate nella prassi in stilemi cristallizzati e quindi proponibili nel lungo periodo. La disponibilità di un ampi organici vocali-strumentali – sia a Bergamo sia a Parma - doveva indurre a moltiplicare le fonti di suono per meglio esplicare gli effetti delle giustapposizioni timbriche e degli andamenti dinamici tipici dello stile policorale. È plausibile che la disposizione spaziale degli organici in Santa Maria (con i ripieni su gli ‘organi grandi’) fosse, almeno in parte, suggerita da San Marco. Soprattutto nella configurazione in atto fino allo spostamento degli ‘organi grandi’ (1648), le omologie con il modello veneziano proposto da James Moore sembrano evidenti. Diversa appare la disposizione dei musici nella cattedrale parmigiana: i solisti «su l’organo», i ripieni sulla cantoria giustapposta all’organo. Gli strumenti dovevano essere posti accanto alle voci nella cantoria dei ripieni, componendo un gruppo autonomo. È interessante notare come alcuni parametri del modello parmigiano trovino riscontro nel Duomo Vecchio di Brescia ove, nel ’600, vengono celebrate con grande solennità i giorni dell’Invenzione e dell’Esaltazione delle SS. Croci, nonché i venerdì di quaresima.
2008
Italiano
Barocco Padano 5, Atti del XIII convegno internazionale sulla musica italiana nei secoli XVII-XVIII, Brescia, 18-20 luglio 2005
La musica e il sacro. XIII convegno internazionale sul Barocco padano (secoli XVII-XVIII)
Brescia
Relazione
18-lug-2005
20-lug-2005
978-88-97859-02-4
Padoan, M., Organici, eventi musicali e assetti spaziali della policoralità barocca: Santa Maria Maggiore a Bergamo e la cattedrale di Parma (1637-1659), Relazione, in Barocco Padano 5, Atti del XIII convegno internazionale sulla musica italiana nei secoli XVII-XVIII, Brescia, 18-20 luglio 2005, (Brescia, 18-20 July 2005), A.M.I.S. (Antiquae Musicae Italicae Studiosi) - Como, Como 2008:<<Contributi del Centro ricerche dell'A.M.I.S. di Como>>, 505-639 [http://hdl.handle.net/10807/36699]
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