1529, il figlio di una schiava africana e di Papa Clemente VII è primo Duca di Firenze, divenendo la prima persona “black, indigenous and people of color” e il primo afro-Italiano a capo di un governo occidentale nell’Europa moderna. Questa la sintesi del cortometraggio basato sulla storia vera di Alessandro de Medici e proposta ne “il Moro” di Daphne Di Cinto (2021). Una narrazione che è stata utilizzata come spunto di lavoro durante la proposta educativa del Centro studi e formazione - Fileo. Presso la cornice dell’Abbazia di San Paolo d’Argon, circa 70 ragazzi della scuola secondaria di primo grado della provincia di Bergamo, hanno potuto sperimentarsi straniero rispetto agli altri, in una riflessione laboratoriale capace di contrapporsi al razzismo, agli stereotipi, ai pregiudizi e alla cultura della discriminazione. La proposta ha valorizzato l’incontro, la conoscenza reciproca, a sottolineare come le differenze siano solo arricchenti, elementi da avvalorare per poter meglio entrare in relazione.
Raccagni, D., Sarzilla, E., Domenghini, G., Il laboratorio Il Moro. Quanto un ritratto racconta di noi?, <<CONSULTORI FAMILIARI OGGI>>, 2025; 33 (1): 11-30 [https://hdl.handle.net/10807/317176]
Il laboratorio Il Moro. Quanto un ritratto racconta di noi?
Raccagni, Dalila
;
2025
Abstract
1529, il figlio di una schiava africana e di Papa Clemente VII è primo Duca di Firenze, divenendo la prima persona “black, indigenous and people of color” e il primo afro-Italiano a capo di un governo occidentale nell’Europa moderna. Questa la sintesi del cortometraggio basato sulla storia vera di Alessandro de Medici e proposta ne “il Moro” di Daphne Di Cinto (2021). Una narrazione che è stata utilizzata come spunto di lavoro durante la proposta educativa del Centro studi e formazione - Fileo. Presso la cornice dell’Abbazia di San Paolo d’Argon, circa 70 ragazzi della scuola secondaria di primo grado della provincia di Bergamo, hanno potuto sperimentarsi straniero rispetto agli altri, in una riflessione laboratoriale capace di contrapporsi al razzismo, agli stereotipi, ai pregiudizi e alla cultura della discriminazione. La proposta ha valorizzato l’incontro, la conoscenza reciproca, a sottolineare come le differenze siano solo arricchenti, elementi da avvalorare per poter meglio entrare in relazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



