L’articolo si propone di evidenziare la grande originalità e pregnanza delle Storie naturali (1966) di Primo Levi, un libro apparso fra le polemiche riguardo all’apparente mutato impegnonarrativo dell’autore, ora non più focalizzato sugli orrori del lager bensì dispiegato ad illustrare le distopie di un mondo senza regole, dominato dalla scienza e dalla tecnica. Come dimostrano recenti studi, il fantastico coesiste da sempre con gli argomenti storico-testimoniali di Levi e la valenza profetica della sua opera si fonda anche su solide basi tradizionali, avvalendosi persino del magistero di un autore che sembrerebbe lontanissimo dai propri orizzonti ideologici e creativi come Gabriele d’Annunzio.
Zollino, A., Fantastico, tradizione e profezia nelle Storie naturali di Primo Levi(con un inedito accostamento a d’Annunzio), <<NEMLA ITALIAN STUDIES>>, 2025; 2024 (XLV): 95-116 [https://hdl.handle.net/10807/311457]
Fantastico, tradizione e profezia nelle Storie naturali di Primo Levi (con un inedito accostamento a d’Annunzio)
Zollino, Antonio
2025
Abstract
L’articolo si propone di evidenziare la grande originalità e pregnanza delle Storie naturali (1966) di Primo Levi, un libro apparso fra le polemiche riguardo all’apparente mutato impegnonarrativo dell’autore, ora non più focalizzato sugli orrori del lager bensì dispiegato ad illustrare le distopie di un mondo senza regole, dominato dalla scienza e dalla tecnica. Come dimostrano recenti studi, il fantastico coesiste da sempre con gli argomenti storico-testimoniali di Levi e la valenza profetica della sua opera si fonda anche su solide basi tradizionali, avvalendosi persino del magistero di un autore che sembrerebbe lontanissimo dai propri orizzonti ideologici e creativi come Gabriele d’Annunzio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.