Sebbene l’allarme causato dal virus Covid-19 in Italia sia sorto inizialmente come un’emergenza sanitaria, in poco tempo ha avuto dirette ricadute in molti altri settori e istituzioni, tra cui il sistema formativo, il primo ad avere risentito degli effetti della pandemia in seguito alla scelta politica di chiudere scuole e università fin dalle prime settimane di emergenza. Le scuole si sono così mosse nella direzione dell’implementazione di attività di didattica a distanza di vario genere, volte a perseguire la continuità didattica e il mantenimento del contatto con alunni e famiglie sia nel primo periodo di lockdown (a.s. 2019/20), sia poi nell’intero anno scolastico 2020/21, caratterizzato da lockdown nazionali, regionali o anche solo più locali, sia nell’anno scolastico 2021/22 dove sono spesso prevalse chiusure più micro di singole classi. Alla luce della prima fase di Didattica a Distanza (d’ora in poi DaD) si è iniziato a pensare una modalità organizzativa più strutturata e versatile per far fronte all’emergenza che alterna momenti in presenza e momenti online, ovvero la Didattica Digitale Integrata (d’ora in poi DDI). Come hanno reagito le scuole? Come si sono organizzate? Quali sono state le maggiori difficoltà per dirigenti scolastici e docenti? L’obiettivo di questo articolo è quello di riflettere su questo tema – relativamente alla scuola secondaria di primo grado (d’ora in poi SS1) – utilizzando i dati derivanti dal Questionario Insegnante INVALSI, somministrato ai docenti delle sole scuole che hanno avuto classi campione. Pur prevedendo un’ampia serie di domande, in questo articolo ci si concentrerà su quelle relative alla reazione all’emergenza (clima decisionale e gestione dell’attività didattica) e alle considerazioni sulla DDI.

La Didattica Digitale Integrata: una lettura attraverso il questionario insegnante INVALSI

Barabanti, Paolo
Primo
2023

Abstract

Sebbene l’allarme causato dal virus Covid-19 in Italia sia sorto inizialmente come un’emergenza sanitaria, in poco tempo ha avuto dirette ricadute in molti altri settori e istituzioni, tra cui il sistema formativo, il primo ad avere risentito degli effetti della pandemia in seguito alla scelta politica di chiudere scuole e università fin dalle prime settimane di emergenza. Le scuole si sono così mosse nella direzione dell’implementazione di attività di didattica a distanza di vario genere, volte a perseguire la continuità didattica e il mantenimento del contatto con alunni e famiglie sia nel primo periodo di lockdown (a.s. 2019/20), sia poi nell’intero anno scolastico 2020/21, caratterizzato da lockdown nazionali, regionali o anche solo più locali, sia nell’anno scolastico 2021/22 dove sono spesso prevalse chiusure più micro di singole classi. Alla luce della prima fase di Didattica a Distanza (d’ora in poi DaD) si è iniziato a pensare una modalità organizzativa più strutturata e versatile per far fronte all’emergenza che alterna momenti in presenza e momenti online, ovvero la Didattica Digitale Integrata (d’ora in poi DDI). Come hanno reagito le scuole? Come si sono organizzate? Quali sono state le maggiori difficoltà per dirigenti scolastici e docenti? L’obiettivo di questo articolo è quello di riflettere su questo tema – relativamente alla scuola secondaria di primo grado (d’ora in poi SS1) – utilizzando i dati derivanti dal Questionario Insegnante INVALSI, somministrato ai docenti delle sole scuole che hanno avuto classi campione. Pur prevedendo un’ampia serie di domande, in questo articolo ci si concentrerà su quelle relative alla reazione all’emergenza (clima decisionale e gestione dell’attività didattica) e alle considerazioni sulla DDI.
2023
Italiano
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