Sulla base dell’esperienza didattica, di ricerca e di consumatore, ho la sensazione di una diffusa e crescente sfiducia verso l’industria alimentare. In particolare, verso l’introduzione di cibi, ingredienti e additivi ritenuti “sintetici”, nel senso di “non naturali”, l’impiego di sostanze e tecnologie ritenute pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente, vedi pesticidi, microplastiche, OGM, cibi irradiati, carne coltivata. Mi pare ci sia una minore preoccupazione per i pericoli biologici, forse perché gli episodi di tossinfezioni alimentari sono meno enfatizzati dai media. Inoltre, molti studi sembrano indicare che sebbene interessati alla sostenibilità, pochi in realtà siano disposti a pagare di più per prodotti più sostenibili, a pari qualità.
Spigno, G., Industria alimentare e fiducia, <<MACCHINE ALIMENTARI>>, 2024; (Settembre): 4-4 [https://hdl.handle.net/10807/296965]
Industria alimentare e fiducia
Spigno, Giorgia
2024
Abstract
Sulla base dell’esperienza didattica, di ricerca e di consumatore, ho la sensazione di una diffusa e crescente sfiducia verso l’industria alimentare. In particolare, verso l’introduzione di cibi, ingredienti e additivi ritenuti “sintetici”, nel senso di “non naturali”, l’impiego di sostanze e tecnologie ritenute pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente, vedi pesticidi, microplastiche, OGM, cibi irradiati, carne coltivata. Mi pare ci sia una minore preoccupazione per i pericoli biologici, forse perché gli episodi di tossinfezioni alimentari sono meno enfatizzati dai media. Inoltre, molti studi sembrano indicare che sebbene interessati alla sostenibilità, pochi in realtà siano disposti a pagare di più per prodotti più sostenibili, a pari qualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.