Inspired by the “Justice and Literature” studies of the “Federico Stella” Graduate School of Criminal Justice at Università Cattolica del Sacro Cuore, the essay revolves around the legally relevant and topical issues raised by two very different but closely related works: Vladimir Nabokov's Lolita (1955) and Azar Nafisi's Reading Lolita in Tehran (2003). Lolita tells the story of a middle-aged man’s disturbing and perverse relationship with a 12-year-old girl, while Reading Lolita in Tehran is an autobiographical text about a secret literature seminar in which the author, then a university professor in Tehran, and a small group of female students read Lolita and other novels of American and European literature during the Khomeinist regime of the Islamic Republic of Iran. The article thus runs along two tracks: interpersonal violence in intimate and private relationships (Lolita), violence perpetrated by authorities and tyranny (Reading Lolita in Tehran). Against the background of these themes, some reflections on violence against women and girls in the context of intimate relationships, international crimes and armed conflicts are brought to the fore, and then some constructive insights are proposed on forms of justice capable of strengthening the personal resources of resistance and resilience of victims, as well as on the positive role that women can play, as recognised by the United Nations with a rich series of Security Council resolutions, in the context of diplomatic actions, peace negotiations and the reconstruction of social bonds in the aftermath of collective violence and mass atrocities.

Ispirato agli studi di Giustizia e letteratura dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia penale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il saggio si svolge attorno alle questioni giuridicamente rilevanti e attualissime suscitate da due opere assai diverse eppure intimamente connesse: rispettivamente Lolita di Vladimir Nabokov e Leggere Lolita a Tehran di Azar Nafisi. Lolita narra dell’inquietante e perversa relazione di un uomo di mezza età con una bambina di dodici anni, mentre Leggere Lolita a Teheran è un testo autobiografico che racconta di un seminario clandestino di letteratura in cui l’autrice, all’epoca docente universitaria a Teheran, e un piccolo gruppo di studentesse leggono Lolita e altri romanzi della letteratura americana ed europea durante il regime khomeinista della Repubblica islamica dell’Iran. Lo scritto corre così lungo due binari: la violenza interpersonale nelle relazioni intime e private (Lolita), la violenza perpetrata dall’autorità e dalla tirannia (Leggere Lolita a Teheran). Sullo sfondo di questi temi, vengono portate in primo piano talune riflessioni in tema di violenza contro le donne e le bambine nel contesto di relazioni strette, crimini internazionali e conflitti armati, per poi proporre alcuni spunti costruttivi su forme di giustizia capaci di valorizzare le risorse personali di resistenza e resilienza delle vittime, nonché sul ruolo positivo che le donne posso svolgere, come riconosciuto dalla Nazioni Unite con una ricca serie di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, nel quadro di azioni diplomatiche, negoziati di pace e ricostruzione dei legami sociali dopo violenze e atrocità collettive.

Mazzucato, C., Resistenza alle tirannie e ‘inclinazioni’ verso la giustizia. Leggere Lolita nelle contraddizioni, ipocrisie e violenze di oggi, <<JUS>>, 2023; IX (5): 44-108 [https://hdl.handle.net/10807/263197]

Resistenza alle tirannie e ‘inclinazioni’ verso la giustizia. Leggere Lolita nelle contraddizioni, ipocrisie e violenze di oggi

Mazzucato, Claudia
Primo
2023

Abstract

Inspired by the “Justice and Literature” studies of the “Federico Stella” Graduate School of Criminal Justice at Università Cattolica del Sacro Cuore, the essay revolves around the legally relevant and topical issues raised by two very different but closely related works: Vladimir Nabokov's Lolita (1955) and Azar Nafisi's Reading Lolita in Tehran (2003). Lolita tells the story of a middle-aged man’s disturbing and perverse relationship with a 12-year-old girl, while Reading Lolita in Tehran is an autobiographical text about a secret literature seminar in which the author, then a university professor in Tehran, and a small group of female students read Lolita and other novels of American and European literature during the Khomeinist regime of the Islamic Republic of Iran. The article thus runs along two tracks: interpersonal violence in intimate and private relationships (Lolita), violence perpetrated by authorities and tyranny (Reading Lolita in Tehran). Against the background of these themes, some reflections on violence against women and girls in the context of intimate relationships, international crimes and armed conflicts are brought to the fore, and then some constructive insights are proposed on forms of justice capable of strengthening the personal resources of resistance and resilience of victims, as well as on the positive role that women can play, as recognised by the United Nations with a rich series of Security Council resolutions, in the context of diplomatic actions, peace negotiations and the reconstruction of social bonds in the aftermath of collective violence and mass atrocities.
2023
Italiano
JUS
C. Mazzucato, ‘Inclinazioni’ verso la giustizia, davanti alla tirannia del “senso comune”, in E. Trevi - L. Manicardi - C. Mazzucato, "Lolita, Teheran e noi", Milano, Vita e Pensiero, 2023, pp. 67-112.
Una versione ridotta di questo scritto, intitolata ‘Inclinazioni’ verso la giustizia, davanti alla tirannia del “senso comune”, è pubblicata in E. Trevi - L. Manicardi - C. Mazzucato, Lolita, Teheran e noi, Milano, 2023, pp. 67-112.
Mazzucato, C., Resistenza alle tirannie e ‘inclinazioni’ verso la giustizia. Leggere Lolita nelle contraddizioni, ipocrisie e violenze di oggi, <<JUS>>, 2023; IX (5): 44-108 [https://hdl.handle.net/10807/263197]
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