Tra i nuovi modelli di assistenza della Sanità, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede diversi interventi, tra cui gli Ospedali di Comunità e le Case della Comunità forma di evoluzione della sperimentazione avviata con le Case della Salute concepiti come luoghi di prevenzione ed educazione alla salute. Per contrastare le difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale, in particolare durante l’emergenza pandemica, la comunità viene posta al centro come elemento chiave: negli ultimi provvedimenti normativi viene infatti riconosciuto il valore della prossimità, intesa come approccio che connette le persone e le comunità e che richiede di immaginare forme per un maggiore raccordo istituzionale. Proprio le Case della Comunità (CdC), promotrici di un modello di intervento multidisciplinare e di progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione socio-sanitari, diventano uno spazio di possibile incontro con le professioni educative almeno in due direzioni. La prima di tipo progettuale: se le CdC sono luogo dove la comunità interpreta il quadro dei bisogni andando a definire il proprio progetto di salute, riprogettando servizi che prevedono professionalità che dialogano, non può non diventare spazio di presenza delle figure educative che possono mettere in campo proprio la competenza progettuale e le metodologie di intervento per prevenzione e promozione della salute. La seconda di tipo media-educativo: il digitale diventa strumento necessario nelle CdC perché assolve la funzione di “tessuto connettivo” nel sostenere l’integrazione tra servizi (piano organizzativo-gestionale-comunicativo) e tra servizi e persone (piano informativo-relazionale). Diventa necessaria una formazione del personale alla competenza digitale che non si limiti al piano alfabetico ma aiuti a riconcettualizzarla in termini di “tecnologie di comunità”. Il contributo intende restituire le riflessioni maturate da CREMIT all’interno di alcuni progetti di ricerca-azione: “WelcomTech” (2019/20), “Promuovere salute in bambini che crescono con gli schermi digitali” (2021/22), “Comunicare salute” (2020/21), “Raccontare la malattia per sostenere la cura” (2022/23), “Pallium” (2021/23). I progetti sono riletti mettendo in luce elementi innovativi relativi alle forme dell’intervento educativo e della prevenzione, in particolare la Peer&Media Education e alle competenze necessarie al “tutor di comunità” e le forme di aggiornamento formativo dei profili professionali in tal direzione (Ferrari&Triacca, 2021).

Ferrari, S., Triacca, S., Prendersi cura della Comunità: una nuova alleanza tra professioni educative e sanitarie, in Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro, (Bologna, Italy, 02-04 February 2023), Pensa MultiMedia Editore s.r.l., Lecce 2023: 1142-1146 [https://hdl.handle.net/10807/257996]

Prendersi cura della Comunità: una nuova alleanza tra professioni educative e sanitarie

Ferrari, Simona;Triacca, Serena
2023

Abstract

Tra i nuovi modelli di assistenza della Sanità, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede diversi interventi, tra cui gli Ospedali di Comunità e le Case della Comunità forma di evoluzione della sperimentazione avviata con le Case della Salute concepiti come luoghi di prevenzione ed educazione alla salute. Per contrastare le difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale, in particolare durante l’emergenza pandemica, la comunità viene posta al centro come elemento chiave: negli ultimi provvedimenti normativi viene infatti riconosciuto il valore della prossimità, intesa come approccio che connette le persone e le comunità e che richiede di immaginare forme per un maggiore raccordo istituzionale. Proprio le Case della Comunità (CdC), promotrici di un modello di intervento multidisciplinare e di progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione socio-sanitari, diventano uno spazio di possibile incontro con le professioni educative almeno in due direzioni. La prima di tipo progettuale: se le CdC sono luogo dove la comunità interpreta il quadro dei bisogni andando a definire il proprio progetto di salute, riprogettando servizi che prevedono professionalità che dialogano, non può non diventare spazio di presenza delle figure educative che possono mettere in campo proprio la competenza progettuale e le metodologie di intervento per prevenzione e promozione della salute. La seconda di tipo media-educativo: il digitale diventa strumento necessario nelle CdC perché assolve la funzione di “tessuto connettivo” nel sostenere l’integrazione tra servizi (piano organizzativo-gestionale-comunicativo) e tra servizi e persone (piano informativo-relazionale). Diventa necessaria una formazione del personale alla competenza digitale che non si limiti al piano alfabetico ma aiuti a riconcettualizzarla in termini di “tecnologie di comunità”. Il contributo intende restituire le riflessioni maturate da CREMIT all’interno di alcuni progetti di ricerca-azione: “WelcomTech” (2019/20), “Promuovere salute in bambini che crescono con gli schermi digitali” (2021/22), “Comunicare salute” (2020/21), “Raccontare la malattia per sostenere la cura” (2022/23), “Pallium” (2021/23). I progetti sono riletti mettendo in luce elementi innovativi relativi alle forme dell’intervento educativo e della prevenzione, in particolare la Peer&Media Education e alle competenze necessarie al “tutor di comunità” e le forme di aggiornamento formativo dei profili professionali in tal direzione (Ferrari&Triacca, 2021).
2023
Italiano
Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro
Convegno Nazionale Siped 2023 "Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro"
Bologna, Italy
2-feb-2023
4-feb-2023
979‐12‐5568‐059‐8
Pensa MultiMedia Editore s.r.l.
Ferrari, S., Triacca, S., Prendersi cura della Comunità: una nuova alleanza tra professioni educative e sanitarie, in Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro, (Bologna, Italy, 02-04 February 2023), Pensa MultiMedia Editore s.r.l., Lecce 2023: 1142-1146 [https://hdl.handle.net/10807/257996]
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