Le situazioni di rischio o di emergenza, come catastrofi naturali, eventi traumatici o particolari circostanze sanitarie, pongono una serie di sfide complesse per le società, in generale, ed anche, nello specifico, per coloro che vivono una condizione di vulnerabilità, come per esempio le persone con disabilità. Nel dettaglio, tra le differenti tipologie di limitazioni, quelle connesse al deficit intellettivo e/o ai disturbi dello spettro autistico possono rendere gli scenari sopra richiamati ancora più critici, anche in ragione delle difficoltà derivanti dalla presenza di bisogni comunicativi complessi o dalla mancanza di adeguate strategie di coping emotivo, comportamentale e relazionale. La gestione di minori e adulti che vivono questa realtà in contesti segnati dal verificarsi di episodi inattesi e dirompenti costituisce un tema di indagine e di riflessione di indubbio spessore etico e sociale, oltre che di impegno e responsabilità civile, che chiama in causa valori e principi propri della prospettiva pedagogica inclusiva. Tuttavia, a fronte di tale rilievo, si registra ancora oggi, soprattutto nel contesto nazionale, una ridotta letteratura in ambito educativo volta non solo a sensibilizzare e a promuovere una cultura in merito, ma anche a diffondere buone pratiche di intervento orientate da studi, proposte condivise e sperimentazione pratiche. Elementi, questi ultimi, che hanno invece caratterizzato il progetto internazionale Erasmus +“I learn and get beyond my limits” – LEBEL, oggetto di analisi del presente contributo.
Zanfroni, E., Maggiolini, S., D'Alonzo, L., Si salvi chi può”. Formare professionisti dei contesti di emergenza a sostegno delle persone con autismo e disabilità intellettiva, <<GIORNALE ITALIANO DEI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO>>, 2023; (8): 16-30 [https://hdl.handle.net/10807/246316]
Si salvi chi può”. Formare professionisti dei contesti di emergenza a sostegno delle persone con autismo e disabilità intellettiva
Zanfroni, Elena;Maggiolini, Silvia;D'Alonzo, Luigi
2023
Abstract
Le situazioni di rischio o di emergenza, come catastrofi naturali, eventi traumatici o particolari circostanze sanitarie, pongono una serie di sfide complesse per le società, in generale, ed anche, nello specifico, per coloro che vivono una condizione di vulnerabilità, come per esempio le persone con disabilità. Nel dettaglio, tra le differenti tipologie di limitazioni, quelle connesse al deficit intellettivo e/o ai disturbi dello spettro autistico possono rendere gli scenari sopra richiamati ancora più critici, anche in ragione delle difficoltà derivanti dalla presenza di bisogni comunicativi complessi o dalla mancanza di adeguate strategie di coping emotivo, comportamentale e relazionale. La gestione di minori e adulti che vivono questa realtà in contesti segnati dal verificarsi di episodi inattesi e dirompenti costituisce un tema di indagine e di riflessione di indubbio spessore etico e sociale, oltre che di impegno e responsabilità civile, che chiama in causa valori e principi propri della prospettiva pedagogica inclusiva. Tuttavia, a fronte di tale rilievo, si registra ancora oggi, soprattutto nel contesto nazionale, una ridotta letteratura in ambito educativo volta non solo a sensibilizzare e a promuovere una cultura in merito, ma anche a diffondere buone pratiche di intervento orientate da studi, proposte condivise e sperimentazione pratiche. Elementi, questi ultimi, che hanno invece caratterizzato il progetto internazionale Erasmus +“I learn and get beyond my limits” – LEBEL, oggetto di analisi del presente contributo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.