Il contesto attuale in cui gli insegnanti si trovano ad operare è caratterizzato dalla presenza di alunni nativi digitali che apprendono in modo molto diverso rispetto al passato. Si tratta di studenti che possiedono abilità digitali avanzate ma che, nello stesso tempo, spesso non hanno sviluppato competenze come quelle che derivano da azioni quali: progettare e costruire un gioco, manipolare, montare e smontare un oggetto, collaborare insieme aiutandosi a risolvere un problema pratico, etc. Tale scenario porta a riflettere sulla necessità di ripensare le modalità didattiche legate all’insegnamento delle discipline scientifiche al fine di proporre attività che si distacchino dalla tradizionale lezione frontale, proponendo laboratori con approcci di tipo bottom-up per cercare di colmare le carenze di tipo esperienziale degli studenti e favorire un apprendimento per scoperta a partire dalla scuola primaria. L’intento di questo lavoro consiste nel proporre un’alternativa alla lezione tradizionale che sia valida e realizzabile all’interno del contesto scolastico italiano, con la finalità di avvicinare ed appassionare gli alunni al mondo delle STEM. In questo contributo si vuole quindi proporre un percorso didattico, legato al tema dell’energia, che possa favorire apprendimenti significativi attraverso alcune attività di tipo Tinkering. Il Tinkering, promosso ed elaborato da alcuni ricercatori dell’Exploratorium di San Francisco, permette infatti di indagare concetti scientifici attraverso attività di ideazione, realizzazione e rimodulazione autonoma, senza la guida e il supporto costante da parte del docente. È quindi possibile trasporre tali attività, generalmente realizzate all’interno dei laboratori didattici presenti nei musei, nella scuola primaria, adattandole alle peculiarità e alle caratteristiche che tale contesto presenta. È stato infatti dimostrato come le attività basate sul Tinkering possano incrementare competenze quali: pensiero creativo, imprenditorialità, resilienza e capacità di risoluzione dei problemi nei soggetti coinvolti in tali esperienze. Inoltre, un approccio didattico che trae ispirazione da queste modalità di lavoro, veicola una visione differente dell’errore che non rappresenta più un fallimento ma, al contrario, diventa un punto di partenza per riformulare una nuova strategia d’azione e di costruzione, con il supporto costante dei compagni di lavoro. Oltre a favorire significativi sviluppi in termini di apprendimento scientifico, nelle attività di Tinkering emerge come sia possibile andare oltre la tradizionale visione della valutazione. In linea anche con le nuove norme in materia, il Tinkering consente di pensare principalmente ad una valutazione per obiettivi, permettendo però ai docenti di concentrarsi anche sui miglioramenti compiuti dai singoli alunni durante il percorso. A partire da tali premesse, l’intento è di poter offrire diversi spunti di riflessione e analisi legati al Tinkering, attraverso la strutturazione di alcune proposte didattiche che possano essere significative e rilevanti per i docenti.

Caravaggi, E., Pagliara, S., Leonardi, L., Appiani, E., Tinkering a scuola: quando il fare consente di costruire nuovi orizzonti scientifici, <<SCUOLA ITALIANA MODERNA>>, 2022; 2022-2023 (Settembre 2022): 22-30 [https://hdl.handle.net/10807/227615]

Tinkering a scuola: quando il fare consente di costruire nuovi orizzonti scientifici

Pagliara, Stefania;Appiani, Elisa
2022

Abstract

Il contesto attuale in cui gli insegnanti si trovano ad operare è caratterizzato dalla presenza di alunni nativi digitali che apprendono in modo molto diverso rispetto al passato. Si tratta di studenti che possiedono abilità digitali avanzate ma che, nello stesso tempo, spesso non hanno sviluppato competenze come quelle che derivano da azioni quali: progettare e costruire un gioco, manipolare, montare e smontare un oggetto, collaborare insieme aiutandosi a risolvere un problema pratico, etc. Tale scenario porta a riflettere sulla necessità di ripensare le modalità didattiche legate all’insegnamento delle discipline scientifiche al fine di proporre attività che si distacchino dalla tradizionale lezione frontale, proponendo laboratori con approcci di tipo bottom-up per cercare di colmare le carenze di tipo esperienziale degli studenti e favorire un apprendimento per scoperta a partire dalla scuola primaria. L’intento di questo lavoro consiste nel proporre un’alternativa alla lezione tradizionale che sia valida e realizzabile all’interno del contesto scolastico italiano, con la finalità di avvicinare ed appassionare gli alunni al mondo delle STEM. In questo contributo si vuole quindi proporre un percorso didattico, legato al tema dell’energia, che possa favorire apprendimenti significativi attraverso alcune attività di tipo Tinkering. Il Tinkering, promosso ed elaborato da alcuni ricercatori dell’Exploratorium di San Francisco, permette infatti di indagare concetti scientifici attraverso attività di ideazione, realizzazione e rimodulazione autonoma, senza la guida e il supporto costante da parte del docente. È quindi possibile trasporre tali attività, generalmente realizzate all’interno dei laboratori didattici presenti nei musei, nella scuola primaria, adattandole alle peculiarità e alle caratteristiche che tale contesto presenta. È stato infatti dimostrato come le attività basate sul Tinkering possano incrementare competenze quali: pensiero creativo, imprenditorialità, resilienza e capacità di risoluzione dei problemi nei soggetti coinvolti in tali esperienze. Inoltre, un approccio didattico che trae ispirazione da queste modalità di lavoro, veicola una visione differente dell’errore che non rappresenta più un fallimento ma, al contrario, diventa un punto di partenza per riformulare una nuova strategia d’azione e di costruzione, con il supporto costante dei compagni di lavoro. Oltre a favorire significativi sviluppi in termini di apprendimento scientifico, nelle attività di Tinkering emerge come sia possibile andare oltre la tradizionale visione della valutazione. In linea anche con le nuove norme in materia, il Tinkering consente di pensare principalmente ad una valutazione per obiettivi, permettendo però ai docenti di concentrarsi anche sui miglioramenti compiuti dai singoli alunni durante il percorso. A partire da tali premesse, l’intento è di poter offrire diversi spunti di riflessione e analisi legati al Tinkering, attraverso la strutturazione di alcune proposte didattiche che possano essere significative e rilevanti per i docenti.
2022
Italiano
Caravaggi, E., Pagliara, S., Leonardi, L., Appiani, E., Tinkering a scuola: quando il fare consente di costruire nuovi orizzonti scientifici, <<SCUOLA ITALIANA MODERNA>>, 2022; 2022-2023 (Settembre 2022): 22-30 [https://hdl.handle.net/10807/227615]
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