Di fronte alla complessità generata dalla globalizzazione dei processi e dei mercati, le PMI italiane sempre più adottano una strategia di internazionalizzazione per perseguire percorsi sostenibili di crescita. Nello specifico, tali imprese sono portate a riflettere su come sia possibile reggere il confronto con imprese dimensionalmente superiori e con culture e pratiche diverse, spesso lontane. Uno degli aspetti strategicamente più decisivi sembra essere la valorizzazione e la specificazione dell’identità e dei valori aziendali italiani attraverso il territorio. Se apparentemente su scala globale la dimensione locale sembra non incidere sulle scelte e la portata dell’impresa che internazionalizza, in realtà per non poche PMI la risorsa territorio viene rivalutata, assumendo un ruolo strategico. Si passa infatti da un’accezione che vede il territorio come una sede fisica o geografica, ad un approccio che considera e valorizza le risorse intangibili che scaturiscono da questi luoghi, come la conoscenza, il design, l’arte, la creatività. Per fare ciò, il territorio diventa un sistema di relazioni aperto per la produzione e diffusione del capitale sociale, vero differenziale dell’imprenditoria italiana. Se è infatti vero che il Made in Italy è percepito ed apprezzato a livello internazionale, è anche vero che tale valore poggia su persone, genio italiano, ma anche su fattori ambientali e di contesto forti. Cultura, territorio e innovazione da sempre tipici della formula imprenditoriale italiana, possono generare un vantaggio competitivo non solo su scala nazionale, ma anche su scala globale. Questi elementi consentono alle PMI di sprigionare quella capacità all’adattamento e quell’apprendimento esplorativo che i processi di internazionalizzazione richiedono. Tali condizioni possono essere raggiunte attraverso lo sviluppo e il consolidamento di relazioni collaborative tra attori, in prima battuta locali e, in fase di crescita appartenenti a diversi Paesi, che detengono un diverso ruolo nella generazione del valore. La competitività delle aree sistema, in cui le imprese di piccola dimensione sono concentrate geograficamente e fortemente integrate con l’ambiente socio economico locale, viene in tal modo ad essere giocata su ciò che si produce (specializzazione produttiva) e dove si produce, ma anche sull’eccellenza del come si produce, con quali livelli di competenza e con quali imprese (qualità delle imprese) (Quintieri, 2006). In tale contesto il territorio diventa un sistema di relazioni aperto per la produzione e diffusione del capitale sociale, vero differenziale dell’imprenditoria italiana. Scopo del presente contributo è quello di verificare se gli elementi territoriali costituiscano per l’impresa un vincolo, od un’opportunità per fronteggiare la sfida dell’internazionalizzazione. Si procederà presentando un caso imprenditoriale marchigiano che ha investito molto sulla valorizzazione del territorio di appartenenza, sviluppando reti e competenze di territorio e che ora sta riflettendo su quali elementi investire per internazionalizzare.
Gavinelli, L., Cantu', C. L., Reti di territorio: la valorizzazione delle risorse intangibili in un orizzonte internazionale, Paper, in The Proceedings of AIDEA Conference, (Macerata, 25-26 January 2008), Aidea giovani, Macerata 2008: 1-30 [http://hdl.handle.net/10807/19604]
Reti di territorio: la valorizzazione delle risorse intangibili in un orizzonte internazionale
Gavinelli, Laura;Cantu', Chiara Luisa
2008
Abstract
Di fronte alla complessità generata dalla globalizzazione dei processi e dei mercati, le PMI italiane sempre più adottano una strategia di internazionalizzazione per perseguire percorsi sostenibili di crescita. Nello specifico, tali imprese sono portate a riflettere su come sia possibile reggere il confronto con imprese dimensionalmente superiori e con culture e pratiche diverse, spesso lontane. Uno degli aspetti strategicamente più decisivi sembra essere la valorizzazione e la specificazione dell’identità e dei valori aziendali italiani attraverso il territorio. Se apparentemente su scala globale la dimensione locale sembra non incidere sulle scelte e la portata dell’impresa che internazionalizza, in realtà per non poche PMI la risorsa territorio viene rivalutata, assumendo un ruolo strategico. Si passa infatti da un’accezione che vede il territorio come una sede fisica o geografica, ad un approccio che considera e valorizza le risorse intangibili che scaturiscono da questi luoghi, come la conoscenza, il design, l’arte, la creatività. Per fare ciò, il territorio diventa un sistema di relazioni aperto per la produzione e diffusione del capitale sociale, vero differenziale dell’imprenditoria italiana. Se è infatti vero che il Made in Italy è percepito ed apprezzato a livello internazionale, è anche vero che tale valore poggia su persone, genio italiano, ma anche su fattori ambientali e di contesto forti. Cultura, territorio e innovazione da sempre tipici della formula imprenditoriale italiana, possono generare un vantaggio competitivo non solo su scala nazionale, ma anche su scala globale. Questi elementi consentono alle PMI di sprigionare quella capacità all’adattamento e quell’apprendimento esplorativo che i processi di internazionalizzazione richiedono. Tali condizioni possono essere raggiunte attraverso lo sviluppo e il consolidamento di relazioni collaborative tra attori, in prima battuta locali e, in fase di crescita appartenenti a diversi Paesi, che detengono un diverso ruolo nella generazione del valore. La competitività delle aree sistema, in cui le imprese di piccola dimensione sono concentrate geograficamente e fortemente integrate con l’ambiente socio economico locale, viene in tal modo ad essere giocata su ciò che si produce (specializzazione produttiva) e dove si produce, ma anche sull’eccellenza del come si produce, con quali livelli di competenza e con quali imprese (qualità delle imprese) (Quintieri, 2006). In tale contesto il territorio diventa un sistema di relazioni aperto per la produzione e diffusione del capitale sociale, vero differenziale dell’imprenditoria italiana. Scopo del presente contributo è quello di verificare se gli elementi territoriali costituiscano per l’impresa un vincolo, od un’opportunità per fronteggiare la sfida dell’internazionalizzazione. Si procederà presentando un caso imprenditoriale marchigiano che ha investito molto sulla valorizzazione del territorio di appartenenza, sviluppando reti e competenze di territorio e che ora sta riflettendo su quali elementi investire per internazionalizzare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.