L’analisi della Fertilità Biologica rappresenta un utile insieme di strumenti di studio per analizzare determinati aspetti della qualità di un terreno in maniera maggiormente dinamica rispetto alla più tradizionale chimica. Benché ampiamente approfondita nei suoli naturali, manca, allo stato dell’arte, un simile approccio con Tecnosuoli di recente formazione, al contrario della ben più studiata Fertilità Chimica. Scopo di questa ricerca è stato porre l’accento proprio su questo fatto e viene perciò riportata, per la prima volta, un’indagine sui parametri fondamentali che compongono la Fertilità Biologica ed il desunto IBF (Indice di Fertilità Biologica, Riffaldi et al., 1996). Le maggiori criticità riguardano la natura stessa delle tecniche utilizzate in tali studi, essendo esse state evolute per l’indagine su suoli naturali, e non sui più similari suoli organici (Histosuoli). A tal fine sono stati adottati taluni accorgimenti, in modo da poter analizzare in maniera consona ed efficace questi Suoli Ricostituiti. L’interesse si è conseguentemente concentrato sui Tecnosuoli con i quali è stata ripristinata l’ex discarica di rifiuti urbani di Borgotrebbia (Piacenza, Italia), area riqualificata grazie al programma europeo Life (LIFE10 ENV/IT/000400 NEW LIFE). La posa originale dei Suoli Ricostituiti risale al 2015, il che ha permesso di analizzare questi Tecnosuoli in uno stato già maturo. Dalle analisi emerge che i Suoli Ricostituiti utilizzati sono classificabili come suoli ad elevata fertilità e che per alcuni parametri le canoniche classificazioni risultano restrittive e gli schemi classici difficilmente adottabili. Dall’indagine emerge inoltre un forte contributo delle matrici caratteristiche dei Suoli Ricostituiti nei confronti del metabolismo e della fitness della microflora presente. L’insieme di queste prime osservazioni suggerisce interessanti sviluppi futuri per quanto concerne la caratterizzazione dei Tecnosuoli, delle matrici che li compongono e delle modalità di trattamento, oltre a confermare l’efficacia chimica e biologica del processo di ricostituzione adottato nel caso studio, anche e soprattutto a diversi anni dalla messa in opera dei Suoli Ricostituiti.
Manfredi, P., Stragliati, L., Cassinari, C., Trevisan, M., Fertilità Biologica: un confronto tra suolo agronomico e suolo ricostituito, Comunicazione, in Atti Soil Conservation and environmental protection, (Imola (BO), 06-08 September 2021), Accademia Nazionale Agricoltura, Bologna 2021: 20-20 [http://hdl.handle.net/10807/183559]
Fertilità Biologica: un confronto tra suolo agronomico e suolo ricostituito
Cassinari, ChiaraUltimo
;Trevisan, MarcoPenultimo
2021
Abstract
L’analisi della Fertilità Biologica rappresenta un utile insieme di strumenti di studio per analizzare determinati aspetti della qualità di un terreno in maniera maggiormente dinamica rispetto alla più tradizionale chimica. Benché ampiamente approfondita nei suoli naturali, manca, allo stato dell’arte, un simile approccio con Tecnosuoli di recente formazione, al contrario della ben più studiata Fertilità Chimica. Scopo di questa ricerca è stato porre l’accento proprio su questo fatto e viene perciò riportata, per la prima volta, un’indagine sui parametri fondamentali che compongono la Fertilità Biologica ed il desunto IBF (Indice di Fertilità Biologica, Riffaldi et al., 1996). Le maggiori criticità riguardano la natura stessa delle tecniche utilizzate in tali studi, essendo esse state evolute per l’indagine su suoli naturali, e non sui più similari suoli organici (Histosuoli). A tal fine sono stati adottati taluni accorgimenti, in modo da poter analizzare in maniera consona ed efficace questi Suoli Ricostituiti. L’interesse si è conseguentemente concentrato sui Tecnosuoli con i quali è stata ripristinata l’ex discarica di rifiuti urbani di Borgotrebbia (Piacenza, Italia), area riqualificata grazie al programma europeo Life (LIFE10 ENV/IT/000400 NEW LIFE). La posa originale dei Suoli Ricostituiti risale al 2015, il che ha permesso di analizzare questi Tecnosuoli in uno stato già maturo. Dalle analisi emerge che i Suoli Ricostituiti utilizzati sono classificabili come suoli ad elevata fertilità e che per alcuni parametri le canoniche classificazioni risultano restrittive e gli schemi classici difficilmente adottabili. Dall’indagine emerge inoltre un forte contributo delle matrici caratteristiche dei Suoli Ricostituiti nei confronti del metabolismo e della fitness della microflora presente. L’insieme di queste prime osservazioni suggerisce interessanti sviluppi futuri per quanto concerne la caratterizzazione dei Tecnosuoli, delle matrici che li compongono e delle modalità di trattamento, oltre a confermare l’efficacia chimica e biologica del processo di ricostituzione adottato nel caso studio, anche e soprattutto a diversi anni dalla messa in opera dei Suoli Ricostituiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.