L’analisi intende contribuire allo studio dell’attuale politica linguistica della Repubblica popolare cinese (Rpc) adottando la prospettiva teorica del soft power culturale (wenhua ruanshili). Attraverso la lettura critica di due volumi del Rapporto sulla situazione linguistica cinese, pubblicati rispettivamente nel 2013 e nel 2016 dal Dipartimento del Ministero dell’istruzione cinese per la gestione dell’informazione sulla lingua parlata e scritta, si rifletterà sulla visione che il governo cinese propone della promozione del putonghua, la lingua ufficiale della Rpc, e dell’edificazione di una “vita linguistica armoniosa” come risorse culturali. A tale scopo verranno ricercati ed evidenziati legami, dal punto di vista discorsivo, tra pianificazione linguistica e soft power culturale. I dati rilevati verranno interpretati sulla base della struttura concettuale del soft power, così come viene inteso nel contesto cinese, del quadro normativo che regola i rapporti tra putonghua e realtà linguistiche che si relazionano con la lingua ufficiale da una posizione di svantaggio – varietà regionali, lingue minoritarie, deviazioni dallo standard – e delle interazioni tra queste due aree strategiche e i risvolti concreti del rapporto lingua-società. L’interrelazione tra lo sviluppo di politiche linguistiche e l’incremento del soft power culturale riscontrabile nella narrazione prodotta dal discorso ufficiale spingerà a interrogarsi sui motivi che determinano la scelta di inquadrare in un’immagine più affascinante, ma pur sempre auto-valutativa, equilibri linguistici talvolta precari.
Riva, N. F., Basta un poco di zucchero? Pianificazione linguistica e soft power culturale nella Cina contemporanea, <<ALTRE MODERNITÀ>>, 2020; (gennaio): 295-311. [doi:10.13130/2035-7680/12979] [https://hdl.handle.net/10807/182954]
Basta un poco di zucchero? Pianificazione linguistica e soft power culturale nella Cina contemporanea
Riva, Natalia Francesca
2020
Abstract
L’analisi intende contribuire allo studio dell’attuale politica linguistica della Repubblica popolare cinese (Rpc) adottando la prospettiva teorica del soft power culturale (wenhua ruanshili). Attraverso la lettura critica di due volumi del Rapporto sulla situazione linguistica cinese, pubblicati rispettivamente nel 2013 e nel 2016 dal Dipartimento del Ministero dell’istruzione cinese per la gestione dell’informazione sulla lingua parlata e scritta, si rifletterà sulla visione che il governo cinese propone della promozione del putonghua, la lingua ufficiale della Rpc, e dell’edificazione di una “vita linguistica armoniosa” come risorse culturali. A tale scopo verranno ricercati ed evidenziati legami, dal punto di vista discorsivo, tra pianificazione linguistica e soft power culturale. I dati rilevati verranno interpretati sulla base della struttura concettuale del soft power, così come viene inteso nel contesto cinese, del quadro normativo che regola i rapporti tra putonghua e realtà linguistiche che si relazionano con la lingua ufficiale da una posizione di svantaggio – varietà regionali, lingue minoritarie, deviazioni dallo standard – e delle interazioni tra queste due aree strategiche e i risvolti concreti del rapporto lingua-società. L’interrelazione tra lo sviluppo di politiche linguistiche e l’incremento del soft power culturale riscontrabile nella narrazione prodotta dal discorso ufficiale spingerà a interrogarsi sui motivi che determinano la scelta di inquadrare in un’immagine più affascinante, ma pur sempre auto-valutativa, equilibri linguistici talvolta precari.File | Dimensione | Formato | |
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