L'isola che non c'è. La letteratura italiana contemporanea nella formazione degli insegnanti

This article discusses in a polemic spirit the undue exclusion of SSD L-FIL-LET/11 (contemporary Italian literature) from the disciplinary and methodological requirements that must be met to qualify for A-11, A-12, A-13 and A-22. Actually, such exclusion is not only inconsistent with the inclusion criteria that apply to other disciplinary areas, but it can also have unfavourable repercussions on the training of the future secondary-school teachers of Italian literature and disciplines of literature. The profession’s claiming a role in university education is not driven by the corporatist defence of its class; it depends, instead, on the objective realisation of the deep divide that exists between the epistemological status of contemporary Italian literature and the approach to literary facts that is typically taken by non-specialist colleagues. Moreover, as will be proven with plenty of evidence in the second part of the article, this is perfectly consistent with the peculiar features of literary modernity and its relationship with tradition.

L’articolo discute polemicamente l’indebita esclusione del SSD L-FIL-LET/11 (Letteratura italiana contemporanea) dai requisiti disciplinari e metodologici previsti per l’insegnamento scolastico nelle classi di concorso A-11, A-12, A-13 e A-22. Tale esclusione, infatti, oltre che anomala rispetto al criterio di inclusività adottato in altre aree disciplinari, non può che avere ripercussioni negative sulla formazione dei futuri docenti di Italiano e di Discipline letterarie nella scuola secondaria. La rivendicazione di un ruolo all’interno della formazione universitaria di questa categoria professionale non obbedisce a ragioni di difesa corporativa del settore; dipende invece dall’obiettiva constatazione della profonda differenza che sussiste tra lo statuto epistemologico della Letteratura italiana contemporanea e l’approccio ai fatti letterari proprio dei colleghi generalisti. Ciò, peraltro, come si dimostra con abbondanza di prove nella seconda parte dell’intervento, è perfettamente coerente con le caratteristiche peculiari della modernità letteraria e del suo rapporto con la tradizione.