l saggio analizza l’evoluzione dei simboli dei partiti nel sistema politico italiano. Vengono innanzitutto individuati tre tipi di simboli: icone, sigle, nomi. Poi viene proposto per ogni tipo, con esempi tratti dal sistema politico nazionale, il collegamento con il sistema di valori di riferimento. Se le sigle sembrano suggerire una progressiva convenzionalizzazione della politica, le icone e i nomi rinviano piuttosto a valori pregressi. All’interno dei nomi, vengono individuati due sotto-tipi originali: gli slogan come Forza Italia e i simboli di liste personalizzate come la Lista Bonino. L’articolo cerca di individuare quali possano essere le forme simboliche più adatte in un determinato contesto politico, portando ad esempio la vicenda italiana. La tesi sostenuta è che nelle situazioni di stabilità o di forte partecipazione sono raccomandabili nomi e icone che rimandano a valori condivisi. Viceversa, nelle fasi di crisi o di transizione vale un meccanismo che viene definito del "darwinismo confuso", per cui possono godere di maggiore appeal i simboli semanticamente più deboli: gli slogan come Forza Italia o i nomi disancorati da valori propriamente politici.
Colombo, F., Piccolo dizionario naturalistico della politica italiana, <<ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO>>, 2000; 1 (1): 111-118 [http://hdl.handle.net/10807/16030]
Piccolo dizionario naturalistico della politica italiana
Colombo, Fausto
2000
Abstract
l saggio analizza l’evoluzione dei simboli dei partiti nel sistema politico italiano. Vengono innanzitutto individuati tre tipi di simboli: icone, sigle, nomi. Poi viene proposto per ogni tipo, con esempi tratti dal sistema politico nazionale, il collegamento con il sistema di valori di riferimento. Se le sigle sembrano suggerire una progressiva convenzionalizzazione della politica, le icone e i nomi rinviano piuttosto a valori pregressi. All’interno dei nomi, vengono individuati due sotto-tipi originali: gli slogan come Forza Italia e i simboli di liste personalizzate come la Lista Bonino. L’articolo cerca di individuare quali possano essere le forme simboliche più adatte in un determinato contesto politico, portando ad esempio la vicenda italiana. La tesi sostenuta è che nelle situazioni di stabilità o di forte partecipazione sono raccomandabili nomi e icone che rimandano a valori condivisi. Viceversa, nelle fasi di crisi o di transizione vale un meccanismo che viene definito del "darwinismo confuso", per cui possono godere di maggiore appeal i simboli semanticamente più deboli: gli slogan come Forza Italia o i nomi disancorati da valori propriamente politici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.