Con il Web 2.0, la Rete partecipativa segnata dai social network e dalla coautorialità, cambia l’obiettivo dell’educazione all’informazione (information literacy): non basta più allenare il pensiero critico. Ovvero: se al tempo dei media di massa, essere capaci di “leggere i messaggi” criti- camente significava garantirsi che le persone avessero le risorse sufficienti a non farsi condizionare a produrre un «pensiero proprio» in risposta al rischio del «pensiero unico», oggi questo non è più sufficiente perché rappresenta solo la metà dell’opera. Non basta più educare lo spettatore, occorre anche edu- care il produttore che ogni spet- tatore è diventato grazie allo smartphone che ha in mano.
Galbusera, I., Pasta, S., Information Literacy: strategie di ricerca online, <<ESSERE A SCUOLA>>, 2020; (7): 82-84 [http://hdl.handle.net/10807/159632]
Information Literacy: strategie di ricerca online
Pasta, Stefano
2020
Abstract
Con il Web 2.0, la Rete partecipativa segnata dai social network e dalla coautorialità, cambia l’obiettivo dell’educazione all’informazione (information literacy): non basta più allenare il pensiero critico. Ovvero: se al tempo dei media di massa, essere capaci di “leggere i messaggi” criti- camente significava garantirsi che le persone avessero le risorse sufficienti a non farsi condizionare a produrre un «pensiero proprio» in risposta al rischio del «pensiero unico», oggi questo non è più sufficiente perché rappresenta solo la metà dell’opera. Non basta più educare lo spettatore, occorre anche edu- care il produttore che ogni spet- tatore è diventato grazie allo smartphone che ha in mano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.