Introduzione. Sempre più la ricerca scientifica sta tentando di identificare i fattori predittivi delle abilità di self-care dei pazienti che costituisce una delle variabili più importanti per garantire efficacia e sostenibilità dei processi di cura del paziente cronico (Bodenheimer et al., 2002; BosTouwen et al., 2015Dimatteo et al., 2002; Fogarty et al., 2002; Aggarwal et al., 2015). In quest’ottica, vi è una crescente consapevolezza dell’importanza di una relazione di cura che sia orientata a favorire l’autonomia del paziente (Norris et al., 2002; Greene et al., 2015). Recentemente la ricerca ha dimostrato che il patient engagement - definito come la predisposizione psicologica del paziente ad essere protagonista attivo del proprio percorso sanitario - costituisce un fattore chiave nella determinazione dei comportamenti di self-care e che una relazione terapeutica orientata a supportare il patient engagement è associata con migliori outcome clinici e psico-sociali (Bennett, Fuertes, Keitel, & Phillips, 2011; Golin, Dimatteo, & Gelberg, 1996; Lee & Lin, 2010). Sulla base di queste premesse, lo studio presentato in questo contributo si è posto l’obiettivo di esplorare l’effetto di mediazione del patient engagement tra l’orientamento relazionale del medico e i comportamenti di self-care, il livello di health literacy e la salute mentale dei pazienti. Metodo. È stato condotto uno studio cross-sectional su un campione rappresentativo di pazienti affetti da una patologia cronica, adulti e italiani. Il questionario self-report si è composto di strumenti validati per misurare le diverse variabili implicate nel razionale dello studio (Orientamento relazionale del medico Healthcare Climate Questionnaire (Gremigni, Sommaruga, & Peltenburg, 2008); Health literacy Brief 3 item health literacy questionnaire (Chew, Bradley, & Boyko, 2004); patient engagement Patient Health Engagement Scale (Graffigna et al., 2015); Mental health status SF-12v2 mental health subscale (Pezzilli et al., 2006); self-care Morisky Greene Levine Scale) (Morisky, Green, & Levine, 1 Sono state condotte analisi descrittive e modelli di equazioni strutturali con l’ausilio del software AMOS. Risultati. In totale sono stati raccolti 1195 questionari. I risultati mostrano che entrambi i modelli di equazione strutturale testati mostrano un buon fit con i dati e le ipotesi teoriche. Il confronto tra gli indici di fit mostra tuttavia che il modello che include il patient engagement come variabile di mediazione spiega con maggiore efficacia la relazione tra l’orientamento all’engagement del medico e i comportamenti di self-care, il livello di health literacy e la salute mentale dei pazienti. Conclusioni. il presente studio ha dimostrato che uno stile relazionale del medico supportivo dell’autonomia del paziente è significativamente associato con outcome clinicamente rilevanti. Ad ogni modo, il patient engagement sembra giocare un ruolo fondamentale nel mediare la relazione tra queste variabili. Tale risultato può avere implicazioni rilevanti nell’orientamento della pratica clinica, della formazione degli operatori sanitari e delle attività di patient education.
Barello, S., Palamenghi, L., Castiglioni, C., Graffigna, G., RIPENSARE IL RAPPORTO MEDICOPAZIENTE: IL PATIENT ENGAGEMENT COME MEDIATORE TRA L’ORIENTAMENTO RELAZIONALE DEL MEDICO E I COMPORTAMENTI DI SELF-CARE, IL LIVELLO DI HEALTH LITERACY E LA SALUTE MENTALE DEI PAZIENTI, Abstract de <<XIII Congresso Nazionale Associazione SIPSAPROSPETTIVE di PSICOLOGIA DELLA SALUTE>>, (Napoli, Italia, 23-25 May 2019 ), Edizioni Melagrana, San Felice a Cancello (CE) 2019: N/A-N/A [http://hdl.handle.net/10807/151571]
RIPENSARE IL RAPPORTO MEDICOPAZIENTE: IL PATIENT ENGAGEMENT COME MEDIATORE TRA L’ORIENTAMENTO RELAZIONALE DEL MEDICO E I COMPORTAMENTI DI SELF-CARE, IL LIVELLO DI HEALTH LITERACY E LA SALUTE MENTALE DEI PAZIENTI
Barello, Serena;Palamenghi, Lorenzo;Castiglioni, Cinzia;Graffigna, Guendalina
2019
Abstract
Introduzione. Sempre più la ricerca scientifica sta tentando di identificare i fattori predittivi delle abilità di self-care dei pazienti che costituisce una delle variabili più importanti per garantire efficacia e sostenibilità dei processi di cura del paziente cronico (Bodenheimer et al., 2002; BosTouwen et al., 2015Dimatteo et al., 2002; Fogarty et al., 2002; Aggarwal et al., 2015). In quest’ottica, vi è una crescente consapevolezza dell’importanza di una relazione di cura che sia orientata a favorire l’autonomia del paziente (Norris et al., 2002; Greene et al., 2015). Recentemente la ricerca ha dimostrato che il patient engagement - definito come la predisposizione psicologica del paziente ad essere protagonista attivo del proprio percorso sanitario - costituisce un fattore chiave nella determinazione dei comportamenti di self-care e che una relazione terapeutica orientata a supportare il patient engagement è associata con migliori outcome clinici e psico-sociali (Bennett, Fuertes, Keitel, & Phillips, 2011; Golin, Dimatteo, & Gelberg, 1996; Lee & Lin, 2010). Sulla base di queste premesse, lo studio presentato in questo contributo si è posto l’obiettivo di esplorare l’effetto di mediazione del patient engagement tra l’orientamento relazionale del medico e i comportamenti di self-care, il livello di health literacy e la salute mentale dei pazienti. Metodo. È stato condotto uno studio cross-sectional su un campione rappresentativo di pazienti affetti da una patologia cronica, adulti e italiani. Il questionario self-report si è composto di strumenti validati per misurare le diverse variabili implicate nel razionale dello studio (Orientamento relazionale del medico Healthcare Climate Questionnaire (Gremigni, Sommaruga, & Peltenburg, 2008); Health literacy Brief 3 item health literacy questionnaire (Chew, Bradley, & Boyko, 2004); patient engagement Patient Health Engagement Scale (Graffigna et al., 2015); Mental health status SF-12v2 mental health subscale (Pezzilli et al., 2006); self-care Morisky Greene Levine Scale) (Morisky, Green, & Levine, 1 Sono state condotte analisi descrittive e modelli di equazioni strutturali con l’ausilio del software AMOS. Risultati. In totale sono stati raccolti 1195 questionari. I risultati mostrano che entrambi i modelli di equazione strutturale testati mostrano un buon fit con i dati e le ipotesi teoriche. Il confronto tra gli indici di fit mostra tuttavia che il modello che include il patient engagement come variabile di mediazione spiega con maggiore efficacia la relazione tra l’orientamento all’engagement del medico e i comportamenti di self-care, il livello di health literacy e la salute mentale dei pazienti. Conclusioni. il presente studio ha dimostrato che uno stile relazionale del medico supportivo dell’autonomia del paziente è significativamente associato con outcome clinicamente rilevanti. Ad ogni modo, il patient engagement sembra giocare un ruolo fondamentale nel mediare la relazione tra queste variabili. Tale risultato può avere implicazioni rilevanti nell’orientamento della pratica clinica, della formazione degli operatori sanitari e delle attività di patient education.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.