Sin dall’unità d’Italia, il sistema tributario è apparso come strutturato in termini di ordinamento multilivello, intendendo valorizzare la prossimità degli enti intermedi sia ai contribuenti in quanto tali, sia ai presupposti tassabili. Nel confermare questa tendenza, l’avvento delle regioni ha tuttavia generato significative criticità, poiché la potestà legislativa ad esse attribuita dalla Costituzione ha posto il tema del coordinamento della fiscalità regionale con quella statale. Se con la riforma fiscale degli anni settanta, la prima era considerata come meramente attuativa della seconda, nel corso dei decenni si sono fatte strada ricostruzioni più marcatamente autonomiste, sia a Costituzione invariata sia, con maggior vigore, dopo la riforma costituzionale del 2001. Sennonché, dopo aver guadagnato l’attenzione del Legislatore e aver posto le premesse per una fase espansiva, già dopo la legge delega n. 42 del 2009 la fiscalità delle regioni a statuto ordinario si è avviata verso una fase recessiva che il contributo intende spiegare sia alla luce della prospettiva storico-evolutiva, sia in considerazione del diritto UE. Quest’ultimo, affrontando la potestà impositiva delle articolazioni territoriali degli Stati membri soprattutto nell’ambito dell’integrazione negativa, ha individuato i limiti dei trattamenti tributari derogatori riservati alle collettività locali.
Quattrocchi, A., Lineamenti evolutivi della fiscalità delle regioni a statuto ordinario tra assetti costituzionali e diritto dell'Unione Europea, <<DIRITTO E PRATICA TRIBUTARIA>>, 2018; 2018 (6): 2365-2454 [http://hdl.handle.net/10807/139505]
Lineamenti evolutivi della fiscalità delle regioni a statuto ordinario tra assetti costituzionali e diritto dell'Unione Europea
Quattrocchi, AndreaPrimo
2018
Abstract
Sin dall’unità d’Italia, il sistema tributario è apparso come strutturato in termini di ordinamento multilivello, intendendo valorizzare la prossimità degli enti intermedi sia ai contribuenti in quanto tali, sia ai presupposti tassabili. Nel confermare questa tendenza, l’avvento delle regioni ha tuttavia generato significative criticità, poiché la potestà legislativa ad esse attribuita dalla Costituzione ha posto il tema del coordinamento della fiscalità regionale con quella statale. Se con la riforma fiscale degli anni settanta, la prima era considerata come meramente attuativa della seconda, nel corso dei decenni si sono fatte strada ricostruzioni più marcatamente autonomiste, sia a Costituzione invariata sia, con maggior vigore, dopo la riforma costituzionale del 2001. Sennonché, dopo aver guadagnato l’attenzione del Legislatore e aver posto le premesse per una fase espansiva, già dopo la legge delega n. 42 del 2009 la fiscalità delle regioni a statuto ordinario si è avviata verso una fase recessiva che il contributo intende spiegare sia alla luce della prospettiva storico-evolutiva, sia in considerazione del diritto UE. Quest’ultimo, affrontando la potestà impositiva delle articolazioni territoriali degli Stati membri soprattutto nell’ambito dell’integrazione negativa, ha individuato i limiti dei trattamenti tributari derogatori riservati alle collettività locali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
A. Quattrocchi, Lineamenti evolutivi della fiscalità delle regioni a statuto ordinario, DPT, 2018.pdf
non disponibili
Tipologia file ?:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non specificato
Dimensione
499.06 kB
Formato
Unknown
|
499.06 kB | Unknown | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.