Con riferimento all’ambito interculturale, numerosi studi hanno posto in luce le forme nelle quali si esprimono le pratiche educative e di inclusione sociale in relazione alle diverse rappresentazioni personali degli operatori. In questo articolo viene descritta l’attività educativa rivolta all’accoglienza dei richiedenti asilo e, rispetto ad essa, ci si interroga sulle modalità con cui gli educatori svolgono il loro lavoro, con una particolare attenzione all’impiego dei gesti, intesi come principali strumenti di relazione e di comunicazione in situazione di difficile interazione di tipo verbale. I gesti hanno valore ulteriore a quello linguistico e giocano sul terreno dell’evocazione, suscitano rappresentazioni e sono portatori di messaggi impliciti. L’interesse della ricerca è volto a tentare di comprendere come il professionista riesca ad accompagnare i richiedenti asilo durante il periodo di permanenza nei centri di prima accoglienza e come, con l’intento di stabilire una relazione educativa, si avvalga di strategie relazionali disponibili. In tali contesti, si può riscontrare come l’impiego dei gesti e la varietà dei loro movimenti siano più ampi rispetto a quanto si possa osservare in un’interazione ordinaria.

Cadei, L., Padma, R., Tra rifugiati e educatori: la cura dei gesti, <<EDUCAZIONE INTERCULTURALE>>, 2018; 2018 (Vol. 16, n.2,): 85-97. [doi:10.14605/EI1621806] [http://hdl.handle.net/10807/131536]

Tra rifugiati e educatori: la cura dei gesti

Cadei, Livia;
2018

Abstract

Con riferimento all’ambito interculturale, numerosi studi hanno posto in luce le forme nelle quali si esprimono le pratiche educative e di inclusione sociale in relazione alle diverse rappresentazioni personali degli operatori. In questo articolo viene descritta l’attività educativa rivolta all’accoglienza dei richiedenti asilo e, rispetto ad essa, ci si interroga sulle modalità con cui gli educatori svolgono il loro lavoro, con una particolare attenzione all’impiego dei gesti, intesi come principali strumenti di relazione e di comunicazione in situazione di difficile interazione di tipo verbale. I gesti hanno valore ulteriore a quello linguistico e giocano sul terreno dell’evocazione, suscitano rappresentazioni e sono portatori di messaggi impliciti. L’interesse della ricerca è volto a tentare di comprendere come il professionista riesca ad accompagnare i richiedenti asilo durante il periodo di permanenza nei centri di prima accoglienza e come, con l’intento di stabilire una relazione educativa, si avvalga di strategie relazionali disponibili. In tali contesti, si può riscontrare come l’impiego dei gesti e la varietà dei loro movimenti siano più ampi rispetto a quanto si possa osservare in un’interazione ordinaria.
2018
Italiano
Cadei, L., Padma, R., Tra rifugiati e educatori: la cura dei gesti, <<EDUCAZIONE INTERCULTURALE>>, 2018; 2018 (Vol. 16, n.2,): 85-97. [doi:10.14605/EI1621806] [http://hdl.handle.net/10807/131536]
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