Diviene pertanto prioritario, soprattutto a fronte dei dati che alcuni studi ci restituiscono in merito al disagio vissuto in classe dai ragazzi (OECD, 2017) ma anche dagli stessi docenti, promuovere – e adoperarsi per trovare in tal senso strade percorribili- un’idea di scuola che non ragioni in termini di problemi, ma per opportunità, che sia in grado di pensare e progettare per tutti, superando la logica della mancanza per rendere possibile quella della piena partecipazione, ove la gioia di sperimentare, il desiderio di scoprire, il piacere di conoscere e di conoscersi costituiscano un bene comune verso il quale tendere. Accanto a questo aspetto, si è pienamente convinti, anche alla luce delle evidenze offerte dalle ricerche sul campo, che ragionare in termini inclusivi significhi non limitarsi a riprodurre sequenze consolidate di azioni e interventi, per quanto positivi o ben riusciti, rincorrendo ipotetiche soluzioni considerate valide per ogni specifica condizione, quanto piuttosto rendere possibile, in una logica di differenziazione didattica, la sperimentazione di percorsi capaci di cogliere- e valorizzare- il contributo di tutte le individualità. Le esperienze realizzate in varie realtà scolastiche inducono a ritenere come tutto ciò non solo sia sostenibile, ma possa rappresentare una valida e concreta proposta per favorire quella tanto auspicata dimensione dell’apprendimento come costruzione sociale e come occasione di cambiamento e di crescita
Maggiolini, S., Differenziare a scuola: responsabilità collettiva per il benessere di tutti, <<ESSERE A SCUOLA>>, 2018; (1/2018): 89-91 [http://hdl.handle.net/10807/130988]
Differenziare a scuola: responsabilità collettiva per il benessere di tutti
Maggiolini, Silvia
2018
Abstract
Diviene pertanto prioritario, soprattutto a fronte dei dati che alcuni studi ci restituiscono in merito al disagio vissuto in classe dai ragazzi (OECD, 2017) ma anche dagli stessi docenti, promuovere – e adoperarsi per trovare in tal senso strade percorribili- un’idea di scuola che non ragioni in termini di problemi, ma per opportunità, che sia in grado di pensare e progettare per tutti, superando la logica della mancanza per rendere possibile quella della piena partecipazione, ove la gioia di sperimentare, il desiderio di scoprire, il piacere di conoscere e di conoscersi costituiscano un bene comune verso il quale tendere. Accanto a questo aspetto, si è pienamente convinti, anche alla luce delle evidenze offerte dalle ricerche sul campo, che ragionare in termini inclusivi significhi non limitarsi a riprodurre sequenze consolidate di azioni e interventi, per quanto positivi o ben riusciti, rincorrendo ipotetiche soluzioni considerate valide per ogni specifica condizione, quanto piuttosto rendere possibile, in una logica di differenziazione didattica, la sperimentazione di percorsi capaci di cogliere- e valorizzare- il contributo di tutte le individualità. Le esperienze realizzate in varie realtà scolastiche inducono a ritenere come tutto ciò non solo sia sostenibile, ma possa rappresentare una valida e concreta proposta per favorire quella tanto auspicata dimensione dell’apprendimento come costruzione sociale e come occasione di cambiamento e di crescitaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.