Diverse ricerche hanno messo in luce la tendenza a interpretare l’invecchiamento come un periodo di perdite e a ritenere l’anziano meno capace nell’esecuzione di compiti cognitivi, in particolare in quelli di memoria. Poca attenzione è stata rivolta invece alle differenze di età nella percezione propria e altrui delle competenze decisionali e nelle conoscenze sui processi decisionali. Per tale motivo, un campione di 108 partecipanti, suddivisi in un gruppo di giovani (20-30 anni), di adulti di mezza età (50-64 anni) e di anziani (65-85 anni), ha compilato tre questionari metacognitivi: un questionario sulle conoscenze dei processi decisionali, un questionario che valuta ciò che le persone pensano della propria competenza decisionale (credenze personali) e uno su ciò che le persone pensano dell’andamento nel corso degli anni di tale abilità riferita agli altri (credenze generali). È stata infine applicata una prova oggettiva per misurare l’abilità decisionale. Dai risultati emerge che gli anziani riportano prestazioni inferiori rispetto agli adulti di mezza età e ai giovani nella prova oggettiva sulle abilità decisionali. Interessanti differenze di età emergono anche per quanto riguarda il questionario sulle conoscenze metacognitive e sulle credenze personali. Gli anziani, rispetto alle altre due fasce di età, percepiscono che le proprie abilità decisionali abbiano subito un cambiamento maggiore rispetto al passato, mentre i giovani, rispetto agli adulti di mezza età e agli anziani, credono che la propria abilità tenderà a migliorare nei prossimi 10 anni. Riguardo alle credenze generali non si evidenziano differenze di età, tuttavia i partecipanti credono che le abilità decisionali subiscano un incremento dai 20 ai 40 anni e un declino a partire dai 50 anni. I risultati del presente studio contribuiscono a una maggior conoscenza dell’andamento dei processi decisionali nell’invecchiamento.
Rosi, A., Iannello, P., Antonietti, A., Cavallini, E., Conoscenze, credenze personali e generali sui processi decisionali: un confronto tra giovani, adulti di mezza età e anziani., Abstract de <<XI Convegno Nazionale di Psicologia dell’invecchiamento.>>, (MILANO -- ITA, 25-May 26-June 2018 ), Educatt Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 2018: 121-121 [http://hdl.handle.net/10807/121174]
Conoscenze, credenze personali e generali sui processi decisionali: un confronto tra giovani, adulti di mezza età e anziani.
Iannello, Paola;Antonietti, Alessandro;
2018
Abstract
Diverse ricerche hanno messo in luce la tendenza a interpretare l’invecchiamento come un periodo di perdite e a ritenere l’anziano meno capace nell’esecuzione di compiti cognitivi, in particolare in quelli di memoria. Poca attenzione è stata rivolta invece alle differenze di età nella percezione propria e altrui delle competenze decisionali e nelle conoscenze sui processi decisionali. Per tale motivo, un campione di 108 partecipanti, suddivisi in un gruppo di giovani (20-30 anni), di adulti di mezza età (50-64 anni) e di anziani (65-85 anni), ha compilato tre questionari metacognitivi: un questionario sulle conoscenze dei processi decisionali, un questionario che valuta ciò che le persone pensano della propria competenza decisionale (credenze personali) e uno su ciò che le persone pensano dell’andamento nel corso degli anni di tale abilità riferita agli altri (credenze generali). È stata infine applicata una prova oggettiva per misurare l’abilità decisionale. Dai risultati emerge che gli anziani riportano prestazioni inferiori rispetto agli adulti di mezza età e ai giovani nella prova oggettiva sulle abilità decisionali. Interessanti differenze di età emergono anche per quanto riguarda il questionario sulle conoscenze metacognitive e sulle credenze personali. Gli anziani, rispetto alle altre due fasce di età, percepiscono che le proprie abilità decisionali abbiano subito un cambiamento maggiore rispetto al passato, mentre i giovani, rispetto agli adulti di mezza età e agli anziani, credono che la propria abilità tenderà a migliorare nei prossimi 10 anni. Riguardo alle credenze generali non si evidenziano differenze di età, tuttavia i partecipanti credono che le abilità decisionali subiscano un incremento dai 20 ai 40 anni e un declino a partire dai 50 anni. I risultati del presente studio contribuiscono a una maggior conoscenza dell’andamento dei processi decisionali nell’invecchiamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.