Alla luce dell’epistemologia attuale, non ha senso proporre un setting standard d’intervento terapeutico per le problematiche di un bambino. Il bambino che soffre appartiene a una famiglia, che soffre anch’essa; ogni bambino e ogni membro della famiglia hanno le proprie specificità personali e contestuali, i propri punti di forza e fragilità. Perché allora la risposta del terapeuta alla sofferenza di un bambino dovrebbe seguire sempre lo stesso modello di lavoro? Come in tutte le situazioni in cui dei genitori chiedono aiuto per i propri figli, la scelta di poter lavorare col bambino e coi genitori o solo con i genitori dipende da molte variabili. Facendo riferimento alla teoria dei sistemi complessi e al concetto di “symmathesy” introdotto da Nora Bateson, che sottolinea l’apprendimento reciproco all’interno di un sistema, e attraverso l’esposizione di un caso clinico, le Autrici illustrano le ragioni della scelta di lavorare solo con i genitori, senza coinvolgere il figlio, in particolare sul riemergere delle competenze genitoriali, che risultano “nascoste” e intrappolate nella sofferenza provata di fronte al malessere del figlio.
Cavalli, G., Lavorare con i genitori e attraverso i genitori. Sostenere il bambino che soffre grazie al lavoro sulle competenze genitoriali, <<RICERCA PSICOANALITICA>>, 2017; (2): 9-21 [http://hdl.handle.net/10807/120046]
Lavorare con i genitori e attraverso i genitori. Sostenere il bambino che soffre grazie al lavoro sulle competenze genitoriali
Cavalli, Giulia
2017
Abstract
Alla luce dell’epistemologia attuale, non ha senso proporre un setting standard d’intervento terapeutico per le problematiche di un bambino. Il bambino che soffre appartiene a una famiglia, che soffre anch’essa; ogni bambino e ogni membro della famiglia hanno le proprie specificità personali e contestuali, i propri punti di forza e fragilità. Perché allora la risposta del terapeuta alla sofferenza di un bambino dovrebbe seguire sempre lo stesso modello di lavoro? Come in tutte le situazioni in cui dei genitori chiedono aiuto per i propri figli, la scelta di poter lavorare col bambino e coi genitori o solo con i genitori dipende da molte variabili. Facendo riferimento alla teoria dei sistemi complessi e al concetto di “symmathesy” introdotto da Nora Bateson, che sottolinea l’apprendimento reciproco all’interno di un sistema, e attraverso l’esposizione di un caso clinico, le Autrici illustrano le ragioni della scelta di lavorare solo con i genitori, senza coinvolgere il figlio, in particolare sul riemergere delle competenze genitoriali, che risultano “nascoste” e intrappolate nella sofferenza provata di fronte al malessere del figlio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.