L'entità dei programmi di difesa della vite dipende da tanti fattori, quali la combinazione vitigno portainnesto, le condizioni pedo-climatiche e le altre tecniche culturali, Non essendo possibile rinunciarvi, tutti i tentativi di razionalizzare , diminuendone possibilmente i costi, sono assolutamente auspicabili. A questa esigenza di carattere economico si aggiunge anche quella di carattere ambientale, nonché la necessitò di salvaguardare i rapporti tra la popolazione e il mondo agricolo.La riduzione dell'uso di agrofarmaci tradizionali contro parassiti e malattie si inserisce nel grande filone della sostenibilità ambientale, e l'obiettivo si può raggiungere attraverso diverse strade, quali il biocontrollo, la razionalizzazione dei trattamenti (modelli previsionali e attrezzature a recupero), l'uso di piante meno sensibili. Relativamente a quest'ultimo aspetto ci sono diverse azioni possibili, come il miglioramento genetico (soprattutto l'ibridazione e, in futuro, le nuove frontiere della cis-genesi e genome editing), al coltivazione della vite in terroir sfavorevoli ai parassiti e con tecniche colturali che non forzino la produzione, l'utilizzo dei elicitori dei meccanismi, quali il chitosano, di difesa della pianta contro le malattie.
Bavaresco, L., Squeri, C., Zamboni, M., Lucini, L., Proteomica e metabolomica per studiare l’effetto del chitosano sull’uva., <<VVQ>>, 2017; (10): 46-49 [http://hdl.handle.net/10807/111733]
Proteomica e metabolomica per studiare l’effetto del chitosano sull’uva.
Bavaresco, Luigi;Squeri, Cecilia;Zamboni, Maurizio;Lucini, Luigi
2017
Abstract
L'entità dei programmi di difesa della vite dipende da tanti fattori, quali la combinazione vitigno portainnesto, le condizioni pedo-climatiche e le altre tecniche culturali, Non essendo possibile rinunciarvi, tutti i tentativi di razionalizzare , diminuendone possibilmente i costi, sono assolutamente auspicabili. A questa esigenza di carattere economico si aggiunge anche quella di carattere ambientale, nonché la necessitò di salvaguardare i rapporti tra la popolazione e il mondo agricolo.La riduzione dell'uso di agrofarmaci tradizionali contro parassiti e malattie si inserisce nel grande filone della sostenibilità ambientale, e l'obiettivo si può raggiungere attraverso diverse strade, quali il biocontrollo, la razionalizzazione dei trattamenti (modelli previsionali e attrezzature a recupero), l'uso di piante meno sensibili. Relativamente a quest'ultimo aspetto ci sono diverse azioni possibili, come il miglioramento genetico (soprattutto l'ibridazione e, in futuro, le nuove frontiere della cis-genesi e genome editing), al coltivazione della vite in terroir sfavorevoli ai parassiti e con tecniche colturali che non forzino la produzione, l'utilizzo dei elicitori dei meccanismi, quali il chitosano, di difesa della pianta contro le malattie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.