Several studies have recently started a partial reinterpretation of Aristotle’s linguistics. Moving from these premises, this work tries to rebuild Aristotle’s theory of metaphor, in conformity with his philosophy and the analysis of his most relevant papers. Aristotle conceives metaphor a fact of language, and defines metaphor most important features and functions in relationship with communication. Nevertheless Aristotle means metaphor as a sign of the psychical process that produces it. Metaphorical thought, which is in our mind and which we can understand looking through the trope of metaphor, is a cognitive process, based on the human capability of catching similarity. Seeing what is similar is a capability that precedes utterance, but nevertheless it is connected to the language in an analogical and logical way every time we make an assertion. Metaphorical action is a cognitive appliance that, proceeding from thought to utterance, makes man capable of understanding relationships between things, and brings man himself in relationship with the world.

Svariati contributi comparsi negli ultimi decenni hanno avviato la parziale rilettura del pensiero linguistico di Aristotele. Su queste premesse, lo studio si propone, a partire dall’analisi dei testi più significativi, di ricostruire una teoria della metafora coerente con il resto del sistema filosofico aristotelico. Aristotele concepisce la metafora come un fatto di lingua, e ne delinea le principali caratteristiche e funzioni all’interno della comunicazione. Per Aristotele, tuttavia, la metafora è anche il segno del processo mentale che l’ha prodotta. Il pensiero metaforico, che soggiace alla metafora intesa semplicemente come tropo, è un’attività cognitiva che si fonda sulla capacità umana di cogliere la somiglianza. A sua volta, il vedere ciò che è simile è una capacità che precede il linguaggio, ma tuttavia si connette inevitabilmente ad esso sul piano sia analogico che logico, nel momento del concepimento di un giudizio. Il processo metaforico è dunque uno strumento di conoscenza che, procedendo dal pensiero al linguaggio, permette all’uomo di cogliere le relazioni tra gli enti, mettendolo a sua volta in relazione con il mondo.

SOZZI, ANDREA, La metafora in Aristotele: dal pensiero al linguaggio, BAGGIO, MARIO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XIX [https://hdl.handle.net/10807/285610]

La metafora in Aristotele: dal pensiero al linguaggio

Sozzi, Andrea
2009

Abstract

Several studies have recently started a partial reinterpretation of Aristotle’s linguistics. Moving from these premises, this work tries to rebuild Aristotle’s theory of metaphor, in conformity with his philosophy and the analysis of his most relevant papers. Aristotle conceives metaphor a fact of language, and defines metaphor most important features and functions in relationship with communication. Nevertheless Aristotle means metaphor as a sign of the psychical process that produces it. Metaphorical thought, which is in our mind and which we can understand looking through the trope of metaphor, is a cognitive process, based on the human capability of catching similarity. Seeing what is similar is a capability that precedes utterance, but nevertheless it is connected to the language in an analogical and logical way every time we make an assertion. Metaphorical action is a cognitive appliance that, proceeding from thought to utterance, makes man capable of understanding relationships between things, and brings man himself in relationship with the world.
1-apr-2009
XIX
CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE LINGUISTICHE, FILOLOGICHE E LETTERARIE
Svariati contributi comparsi negli ultimi decenni hanno avviato la parziale rilettura del pensiero linguistico di Aristotele. Su queste premesse, lo studio si propone, a partire dall’analisi dei testi più significativi, di ricostruire una teoria della metafora coerente con il resto del sistema filosofico aristotelico. Aristotele concepisce la metafora come un fatto di lingua, e ne delinea le principali caratteristiche e funzioni all’interno della comunicazione. Per Aristotele, tuttavia, la metafora è anche il segno del processo mentale che l’ha prodotta. Il pensiero metaforico, che soggiace alla metafora intesa semplicemente come tropo, è un’attività cognitiva che si fonda sulla capacità umana di cogliere la somiglianza. A sua volta, il vedere ciò che è simile è una capacità che precede il linguaggio, ma tuttavia si connette inevitabilmente ad esso sul piano sia analogico che logico, nel momento del concepimento di un giudizio. Il processo metaforico è dunque uno strumento di conoscenza che, procedendo dal pensiero al linguaggio, permette all’uomo di cogliere le relazioni tra gli enti, mettendolo a sua volta in relazione con il mondo.
BAGGIO, MARIO
VITALE, SERENA
SOZZI, ANDREA, La metafora in Aristotele: dal pensiero al linguaggio, BAGGIO, MARIO, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XIX [https://hdl.handle.net/10807/285610]
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