This research project aims to focus on the need of conscious pictures' integration into the teaching and learning activities (TLA) and to base the use at a neuroscientific level. The teacher usually adopts visuals to support oral presentations, to make the concepts clear and situated, to facilitate focusing of relevant elements. Studies on the visual brain (mainly referring to the recent theory of vision by neurobiologist Semir Zeki) validate what the teacher has always known: providing learners with visuals of a particular concept, theme, topic supports the brain's work, normally engaged in looking for the essential, within the non-stop flow of the world. The teacher's representations would enable the pupils' brain to work on a simplified scenario, facilitating the understanding of the object of teaching. However, certain kinds of images do not reduce the complexity, because of their "semantic ambiguity": many interpretations would be possible, all equally strong. The teacher could take advantage of this feature in order to turn on the curiosity, to encourage the discussion, the reflective thinking or interpretative hypothesis. Through four case studies, we aimed to explore the actual use of photography in primary school. Starting from the pedagogical reflections about the cases, the research intends to increase the educational research's awareness about the use of photographic images in the classroom, sug-gesting some tips for designing TLA and developing a review of appropriate digital apps.

La presente ricerca intende portare l'attenzione sulla necessità di integrare in maniera consape-vole le immagini nelle pratiche didattiche e di fondarne l'uso sul piano neuroscientifico. Da sempre l'insegnante se ne serve per supportare l'esposizione orale, per rendere visibili e si-tuati i concetti, per facilitare la messa a fuoco di elementi rilevanti. Gli studi sul cervello visivo (ci riferiamo in particolare alla teoria della visione del neurobiolo-go Semir Zeki) rendono ragione a ciò che l'insegnante ha sempre saputo: fornire ai discenti una rappresentazione grafica o iconica di un determinato concetto, tema, argomento sostiene il lavoro del cervello, normalmente impegnato in una ricerca dell'essenziale, entro il fluire incessante del mondo. La rappresentazione proposta dall'insegnante consentirebbe dunque di lavorare su uno scenario semplificato, favorendo la comprensione dell'oggetto dell'insegnamento da parte dell'alunno. Alcune tipologie di immagini, tuttavia, non riducono la complessità, a causa della propria "ambiguità semantica": molte interpretazioni sarebbero possibili, tutte egualmente valide. Tale caratteristica potrebbe essere sfruttata dall'insegnante al fine di accendere la curiosità, stimolare la discussione, la presa di posizione, la riflessione, la costruzione di ipotesi interpretative. Tramite quattro studi di caso, si è inteso fare luce sulle concrete modalità di impiego della fotografia (fruita e prodotta) nella scuola primaria. A partire dalle riflessioni pedagogiche stimolate dai casi, la ricerca si propone di aggiornare il quadro di consapevolezze della ricerca didattica relativamente all'uso delle immagini fotografi-che in classe, fornendo alcuni suggerimenti per integrarle nella didattica e operando in ultima battuta una mappatura di applicativi digitali che consentano di lavorare con e sulle immagini.

TRIACCA, SERENA, DIDATTICA DELL'IMMAGINE. DALLA FOTOGRAFIA AI DIGITAL DEVICE, RIVOLTELLA, PIER CESARE, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVIII [https://hdl.handle.net/10807/285443]

DIDATTICA DELL'IMMAGINE. DALLA FOTOGRAFIA AI DIGITAL DEVICE

Triacca, Serena
2016

Abstract

This research project aims to focus on the need of conscious pictures' integration into the teaching and learning activities (TLA) and to base the use at a neuroscientific level. The teacher usually adopts visuals to support oral presentations, to make the concepts clear and situated, to facilitate focusing of relevant elements. Studies on the visual brain (mainly referring to the recent theory of vision by neurobiologist Semir Zeki) validate what the teacher has always known: providing learners with visuals of a particular concept, theme, topic supports the brain's work, normally engaged in looking for the essential, within the non-stop flow of the world. The teacher's representations would enable the pupils' brain to work on a simplified scenario, facilitating the understanding of the object of teaching. However, certain kinds of images do not reduce the complexity, because of their "semantic ambiguity": many interpretations would be possible, all equally strong. The teacher could take advantage of this feature in order to turn on the curiosity, to encourage the discussion, the reflective thinking or interpretative hypothesis. Through four case studies, we aimed to explore the actual use of photography in primary school. Starting from the pedagogical reflections about the cases, the research intends to increase the educational research's awareness about the use of photographic images in the classroom, sug-gesting some tips for designing TLA and developing a review of appropriate digital apps.
23-mar-2016
XXVIII
CORSO DI DOTTORATO IN PEDAGOGIA (EDUCATION) AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE
La presente ricerca intende portare l'attenzione sulla necessità di integrare in maniera consape-vole le immagini nelle pratiche didattiche e di fondarne l'uso sul piano neuroscientifico. Da sempre l'insegnante se ne serve per supportare l'esposizione orale, per rendere visibili e si-tuati i concetti, per facilitare la messa a fuoco di elementi rilevanti. Gli studi sul cervello visivo (ci riferiamo in particolare alla teoria della visione del neurobiolo-go Semir Zeki) rendono ragione a ciò che l'insegnante ha sempre saputo: fornire ai discenti una rappresentazione grafica o iconica di un determinato concetto, tema, argomento sostiene il lavoro del cervello, normalmente impegnato in una ricerca dell'essenziale, entro il fluire incessante del mondo. La rappresentazione proposta dall'insegnante consentirebbe dunque di lavorare su uno scenario semplificato, favorendo la comprensione dell'oggetto dell'insegnamento da parte dell'alunno. Alcune tipologie di immagini, tuttavia, non riducono la complessità, a causa della propria "ambiguità semantica": molte interpretazioni sarebbero possibili, tutte egualmente valide. Tale caratteristica potrebbe essere sfruttata dall'insegnante al fine di accendere la curiosità, stimolare la discussione, la presa di posizione, la riflessione, la costruzione di ipotesi interpretative. Tramite quattro studi di caso, si è inteso fare luce sulle concrete modalità di impiego della fotografia (fruita e prodotta) nella scuola primaria. A partire dalle riflessioni pedagogiche stimolate dai casi, la ricerca si propone di aggiornare il quadro di consapevolezze della ricerca didattica relativamente all'uso delle immagini fotografi-che in classe, fornendo alcuni suggerimenti per integrarle nella didattica e operando in ultima battuta una mappatura di applicativi digitali che consentano di lavorare con e sulle immagini.
RIVOLTELLA, PIER CESARE
VIGANO', RENATA MARIA
TRIACCA, SERENA, DIDATTICA DELL'IMMAGINE. DALLA FOTOGRAFIA AI DIGITAL DEVICE, RIVOLTELLA, PIER CESARE, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano:Ciclo XXVIII [https://hdl.handle.net/10807/285443]
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