Mme de Staël, Constant, Baggesen, Goethe, Schiller, Humboldt sono solo alcuni fra i più importanti intellettuali con cui Manzoni viene a contatto negli anni del suo soggiorno parigino (1805-1810) durante i quali frequenta la cerchia di amicizie di Fauriel e comincia a riflettere su alcune tematiche che costituiranno motivi-chiave della sua produzione successiva. In dialogo con l’ampio panorama documentario e storiografico sull’argomento e prendendo le mosse da una lettura parallela di alcuni testi tedeschi e di alcune fra le maggiori opere manzoniane, il volume offre innanzitutto elementi per dirimere l’inaggirabile questione della conoscenza del tedesco da parte di Manzoni per poi riprendere in esame i rapporti che, grazie alla decisiva mediazione di Fauriel, il giovane poeta stringe con i testi dei celebri rappresentanti della cultura d’oltralpe fra XVIII e XIX secolo. Vengono così aggiunte tessere goethiane alla già ricca intertestualità del Carmagnola e si scoprono analogie fra alcune conquiste della Lettre à MrChauvet e i contenuti delle Réflexions di Fauriel, del saggio di Schiller sulla poesia ingenua e sentimentale e degli Ästhetische Versuche di Humboldt dedicati all’idillio di Goethe, analogie teoriche che trovano forma letteraria nei brani di ispirazione idillica dei Promessi sposi.Proprio il tema dell’idillio, spesso ostracizzato dalla critica degli ultimi cinquant’anni, si rivela allora determinante nella ricostruzione delle relazioni del giovane Manzoni con il pensiero estetico di matrice germanica, che egli attraversa, anche nel corso degli anni della maturità, alla luce della prospettiva cristiana, rivelando la propria statura di intellettuale davvero europeo.
Bisi, M., Manzoni e la cultura tedesca. Goethe, l'idillio, l'estetica europea, ETS, Pisa 2017:<<RES LITTERARIA>>,12 170 [http://hdl.handle.net/10807/99054]
Manzoni e la cultura tedesca. Goethe, l'idillio, l'estetica europea
Bisi, MonicaPrimo
2017
Abstract
Mme de Staël, Constant, Baggesen, Goethe, Schiller, Humboldt sono solo alcuni fra i più importanti intellettuali con cui Manzoni viene a contatto negli anni del suo soggiorno parigino (1805-1810) durante i quali frequenta la cerchia di amicizie di Fauriel e comincia a riflettere su alcune tematiche che costituiranno motivi-chiave della sua produzione successiva. In dialogo con l’ampio panorama documentario e storiografico sull’argomento e prendendo le mosse da una lettura parallela di alcuni testi tedeschi e di alcune fra le maggiori opere manzoniane, il volume offre innanzitutto elementi per dirimere l’inaggirabile questione della conoscenza del tedesco da parte di Manzoni per poi riprendere in esame i rapporti che, grazie alla decisiva mediazione di Fauriel, il giovane poeta stringe con i testi dei celebri rappresentanti della cultura d’oltralpe fra XVIII e XIX secolo. Vengono così aggiunte tessere goethiane alla già ricca intertestualità del Carmagnola e si scoprono analogie fra alcune conquiste della Lettre à MrChauvet e i contenuti delle Réflexions di Fauriel, del saggio di Schiller sulla poesia ingenua e sentimentale e degli Ästhetische Versuche di Humboldt dedicati all’idillio di Goethe, analogie teoriche che trovano forma letteraria nei brani di ispirazione idillica dei Promessi sposi.Proprio il tema dell’idillio, spesso ostracizzato dalla critica degli ultimi cinquant’anni, si rivela allora determinante nella ricostruzione delle relazioni del giovane Manzoni con il pensiero estetico di matrice germanica, che egli attraversa, anche nel corso degli anni della maturità, alla luce della prospettiva cristiana, rivelando la propria statura di intellettuale davvero europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.