L’elevato uso di insetticidi di sintesi per il controllo degli insetti dannosi nel corso degli anni ha contribuito all’inquinamento ambientale e ha portato all’instaurarsi di popolazioni resistenti che rendono inefficaci i trattamenti. Il problema della comparsa e diffusione di vari meccanismi di resistenza a diversi principi attivi è stato di recente aggravato dal ritiro dal commercio di numerosi prodotti a diversa modalità d’azione. Nonostante ciò, il controllo con mezzi chimici resta comunque uno dei principali strumenti delle pratiche fitosanitarie e per questo è importante trovare approcci alternativi che possano contribuire al mantenimento dell’efficacia degli insetticidi oggi disponibili. Una possibile soluzione è rappresentata dalla combinazione degli insetticidi con molecole sinergizzanti, quali il ben noto piperonil butossido (PBO). I sinergici sono composti di per sé non tossici ma in grado di aumentare l’efficacia degli insetticidi in quanto capaci di inibire i principali enzimi detossificanti (esterasi e monoossigenasi) che costituiscono i principali strumenti di difesa degli insetti. Partendo dalle attuali conoscenze sul PBO, nuovi analoghi sono stati sintetizzati e valutati in vitro per la loro capacità di inibire esterasi e monoosigenasi di diversi insetti target, al fine di chiarire le possibili interazioni tra gli enzimi e le strutture chimiche dei sinergici sviluppati. I composti che hanno mostrato una maggior capacità inibitoria sono stati selezionati e successivamente valutati in vivo attraverso biosaggi di laboratorio su popolazioni resistenti, utilizzando formulazioni commerciali di insetticidi (piretroidi e neonicotinoidi). I dati ottenuti hanno dimostrato l’effettiva capacità sinergica di alcuni analoghi, con prestazioni diverse a seconda delle specie indagate, consentendo una riduzione della dose di insetticida da applicare per raggiungere le stesse percentuali di mortalità. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo “Ecosyn” (EcoSyn -Ecofriendly synergists for insecticide formulations, finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea – Contratto no 605740) che mira ad ottimizzare la sintesi e l’utilizzo di specifiche molecole sinergizzanti in agricoltura e in ambiente antropico, con conseguenti benefici per l’ambiente (inclusi gli impollinatori) e per la salute degli operatori e dei consumatori finali.
Panini, M., Chiesa, O., Todeschini, V., Puggioni, V., Anaclerio, M., Mazzoni, E., Valutazione in vitro e in vivo dell’efficacia di analoghi del PBO contro popolazioni resistenti di insetti dannosi., Poster, in Atti XXV Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, (Padova, 20-24 June 2016), DAFNAE, Padova 2016: 275-275 [http://hdl.handle.net/10807/94719]
Valutazione in vitro e in vivo dell’efficacia di analoghi del PBO contro popolazioni resistenti di insetti dannosi.
Panini, MichelaPrimo
;Chiesa, OlgaSecondo
;Todeschini, Valeria;Puggioni, Vincenzo;Anaclerio, MatteoPenultimo
;Mazzoni, EmanueleUltimo
2016
Abstract
L’elevato uso di insetticidi di sintesi per il controllo degli insetti dannosi nel corso degli anni ha contribuito all’inquinamento ambientale e ha portato all’instaurarsi di popolazioni resistenti che rendono inefficaci i trattamenti. Il problema della comparsa e diffusione di vari meccanismi di resistenza a diversi principi attivi è stato di recente aggravato dal ritiro dal commercio di numerosi prodotti a diversa modalità d’azione. Nonostante ciò, il controllo con mezzi chimici resta comunque uno dei principali strumenti delle pratiche fitosanitarie e per questo è importante trovare approcci alternativi che possano contribuire al mantenimento dell’efficacia degli insetticidi oggi disponibili. Una possibile soluzione è rappresentata dalla combinazione degli insetticidi con molecole sinergizzanti, quali il ben noto piperonil butossido (PBO). I sinergici sono composti di per sé non tossici ma in grado di aumentare l’efficacia degli insetticidi in quanto capaci di inibire i principali enzimi detossificanti (esterasi e monoossigenasi) che costituiscono i principali strumenti di difesa degli insetti. Partendo dalle attuali conoscenze sul PBO, nuovi analoghi sono stati sintetizzati e valutati in vitro per la loro capacità di inibire esterasi e monoosigenasi di diversi insetti target, al fine di chiarire le possibili interazioni tra gli enzimi e le strutture chimiche dei sinergici sviluppati. I composti che hanno mostrato una maggior capacità inibitoria sono stati selezionati e successivamente valutati in vivo attraverso biosaggi di laboratorio su popolazioni resistenti, utilizzando formulazioni commerciali di insetticidi (piretroidi e neonicotinoidi). I dati ottenuti hanno dimostrato l’effettiva capacità sinergica di alcuni analoghi, con prestazioni diverse a seconda delle specie indagate, consentendo una riduzione della dose di insetticida da applicare per raggiungere le stesse percentuali di mortalità. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo “Ecosyn” (EcoSyn -Ecofriendly synergists for insecticide formulations, finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea – Contratto no 605740) che mira ad ottimizzare la sintesi e l’utilizzo di specifiche molecole sinergizzanti in agricoltura e in ambiente antropico, con conseguenti benefici per l’ambiente (inclusi gli impollinatori) e per la salute degli operatori e dei consumatori finali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.