L'articolo si propone di analizzare dal punto di vista stilistico e strutturale i racconti delle "Metamorfosi" ovidiane aventi per oggetto la trasformazione del soggetto in pietra o metallo, o la trasformazione di pietre in uomini. Si prendono in esame i versi dedicati in met. 1, 350 sgg. al ripopolamento della terra dopo il Diluvio Universale, il mito di Niobe nel libro VI, per poi passare agli effetti de tocco aureo di Mida (met. 11, 85-1459); in particolare, l'autrice si sofferma però sul mito di Pigmalione, allegoricamente riferito alla potenza creatrice della poesia.
Stucchi, S., Da pietra a carne, da carne a pietra: riflessioni dalle "Metamorfosi" ovidiane, <<LATOMUS>>, 2012; (TOME 71/ Fascicule 1): 87-101 [http://hdl.handle.net/10807/78593]
Da pietra a carne, da carne a pietra: riflessioni dalle "Metamorfosi" ovidiane
Stucchi, SilviaPrimo
2012
Abstract
L'articolo si propone di analizzare dal punto di vista stilistico e strutturale i racconti delle "Metamorfosi" ovidiane aventi per oggetto la trasformazione del soggetto in pietra o metallo, o la trasformazione di pietre in uomini. Si prendono in esame i versi dedicati in met. 1, 350 sgg. al ripopolamento della terra dopo il Diluvio Universale, il mito di Niobe nel libro VI, per poi passare agli effetti de tocco aureo di Mida (met. 11, 85-1459); in particolare, l'autrice si sofferma però sul mito di Pigmalione, allegoricamente riferito alla potenza creatrice della poesia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.