Tornare nel Paese in cui si è nati ritrovare i luoghi della propria infanzia, voci, profumi, che hanno accompagnato i primi tempi, a volte anni, della propria esperienza, è un passo importante, avvolto da una profonda nostalgia, ancor più se quei luoghi sono lontani e se per lunghi anni non c’è stata l’occasione o la possibilità di tornarci. Se questo è vero per ogni persona adulta, lo è ancor di più per gli adottati: “sradicati” da piccoli e inseriti in un contesto di vita totalmente differente, a volte non sembrano avvertire questo desiderio o forse lo tengono lontano, altre volte lo esprimono chiaramente. Il presente contributo approfondisce questo tema a cui si intrecciano molte domande che affollano la mente e il cuore degli adottati: chi si è preso cura di me, come vivevo là, cosa facevo?
Bellando, G., Rosnati, R., Ritornare, ricordare, raccontare: il “viaggio di ritorno” nelle parole degli adulti adottati, <<MINORI GIUSTIZIA>>, 2015; (4): 99-111 [http://hdl.handle.net/10807/78422]
Ritornare, ricordare, raccontare: il “viaggio di ritorno” nelle parole degli adulti adottati
Rosnati, Rosa
2015
Abstract
Tornare nel Paese in cui si è nati ritrovare i luoghi della propria infanzia, voci, profumi, che hanno accompagnato i primi tempi, a volte anni, della propria esperienza, è un passo importante, avvolto da una profonda nostalgia, ancor più se quei luoghi sono lontani e se per lunghi anni non c’è stata l’occasione o la possibilità di tornarci. Se questo è vero per ogni persona adulta, lo è ancor di più per gli adottati: “sradicati” da piccoli e inseriti in un contesto di vita totalmente differente, a volte non sembrano avvertire questo desiderio o forse lo tengono lontano, altre volte lo esprimono chiaramente. Il presente contributo approfondisce questo tema a cui si intrecciano molte domande che affollano la mente e il cuore degli adottati: chi si è preso cura di me, come vivevo là, cosa facevo?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.