il contributo sottolinea come a distanza di trent'anni dalla morte la drammaturgia di Eduardo De Filippo sia molto viva sulla scena con attori di grande livello come Carlo Cecchi o Toni Servillo, ma anche sulla scena mediale con le registrazioni audiovisive con cui l'arte di Eduardo attore-interprete raggiunge più generazioni. Ed è proprio l'arte attorale a dare il colore e la comicità a testi che di per sé non sono molto comici alla lettura e che hanno avuto anche il merito, pur su una strada di prudenza, di portare al pubblico temi e problemi della società
Peja, L., "C'è poco da ridere". L'eredità di Eduardo, <<sdc sale della comunità>>, 2015; VI (1): 18-21 [http://hdl.handle.net/10807/76786]
Autori: | ||
Titolo: | "C'è poco da ridere". L'eredità di Eduardo | |
Data di pubblicazione: | 2015 | |
Abstract: | il contributo sottolinea come a distanza di trent'anni dalla morte la drammaturgia di Eduardo De Filippo sia molto viva sulla scena con attori di grande livello come Carlo Cecchi o Toni Servillo, ma anche sulla scena mediale con le registrazioni audiovisive con cui l'arte di Eduardo attore-interprete raggiunge più generazioni. Ed è proprio l'arte attorale a dare il colore e la comicità a testi che di per sé non sono molto comici alla lettura e che hanno avuto anche il merito, pur su una strada di prudenza, di portare al pubblico temi e problemi della società | |
Lingua: | Italiano | |
Rivista: | ||
Citazione: | Peja, L., "C'è poco da ridere". L'eredità di Eduardo, <<sdc sale della comunità>>, 2015; VI (1): 18-21 [http://hdl.handle.net/10807/76786] | |
Appare nelle tipologie: | Articolo in rivista, Nota a sentenza |