Il saggio illustra la presenza degli stranieri nel sistema scolastico, formativo e accademico lombardo e,attraverso la varie fonti statistiche locali, dimostra come la richiesta di elevare il proprio capitale culturale trova effettivamente, in Lombardia, una riposta adeguata nell’offerta di educazione scolastica, universitaria e di formazione professionale. i trend demografici indicano che la pressione dell’utenza immigrata sui servizi scolastici si sta allentando (si veda il dato “nuovo” della riduzione dell’incidenza nelle scuole secondarie di primo grado) e che l’incidenza ha raggiunto quote fisiologiche anche nella formazione professionale (attorno al 16%). Inoltre tende a ridursi lo scarto tra alunni nativi e alunni di origine straniera nati in Italia sia per i livelli di apprendimento sia per il rischio di dispersione. Vi è comunque una quota significativa di alunni stranieri delle scuole secondarie di primo e secondo grado (soprattutto negli IP), nati all’estero, e con percorsi migratori discontinui che non trovano nella formazione un mezzo di auto-realizzazione rischiando di cadere nella condizione di Neet senza prospettive. Risulta preoccupante non solo la concentrazione scolastica dei ragazzi più problematici, ma anche il perdurare degli “effetti di classe”, ossia l’influenza diretta delle condizioni socio-economiche della famiglia sui livelli di apprendimento.
Colombo, M., Barabanti, P., Il capitale culturale degli stranieri in Lombardia e la partecipazione al sistema formativo – Anno 2014/15, in Cesareo, V. (ed.), Gli immigrati in Lombardia, Rapporto Orim 2015, Orim, Fondazione Ismu, Milano 2016: 47- 66 [http://hdl.handle.net/10807/76359]
Il capitale culturale degli stranieri in Lombardia e la partecipazione al sistema formativo – Anno 2014/15
Colombo, MaddalenaPrimo
;Barabanti, PaoloSecondo
2016
Abstract
Il saggio illustra la presenza degli stranieri nel sistema scolastico, formativo e accademico lombardo e,attraverso la varie fonti statistiche locali, dimostra come la richiesta di elevare il proprio capitale culturale trova effettivamente, in Lombardia, una riposta adeguata nell’offerta di educazione scolastica, universitaria e di formazione professionale. i trend demografici indicano che la pressione dell’utenza immigrata sui servizi scolastici si sta allentando (si veda il dato “nuovo” della riduzione dell’incidenza nelle scuole secondarie di primo grado) e che l’incidenza ha raggiunto quote fisiologiche anche nella formazione professionale (attorno al 16%). Inoltre tende a ridursi lo scarto tra alunni nativi e alunni di origine straniera nati in Italia sia per i livelli di apprendimento sia per il rischio di dispersione. Vi è comunque una quota significativa di alunni stranieri delle scuole secondarie di primo e secondo grado (soprattutto negli IP), nati all’estero, e con percorsi migratori discontinui che non trovano nella formazione un mezzo di auto-realizzazione rischiando di cadere nella condizione di Neet senza prospettive. Risulta preoccupante non solo la concentrazione scolastica dei ragazzi più problematici, ma anche il perdurare degli “effetti di classe”, ossia l’influenza diretta delle condizioni socio-economiche della famiglia sui livelli di apprendimento.File | Dimensione | Formato | |
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