La sent. cost. n. 23 del 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 459 comma 1 c.p.p., nella parte in cui prevede la facoltà del querelante di opporsi, in caso di reati perseguibili a querela, alla definizione del procedimento con l’emissione di decreto penale di condanna. Tuttavia, la decisione dei giudici della Consulta non sembra rappresentare una scelta costituzionalmente obbligata, alla luce della sempre maggior attenzione che il legislatore (anche sulla spinta delle fonti sovranazionali) dedica alla persona offesa, alla quale è oggi riconosciuto un sempre più importante ruolo partecipativo nel processo penale
Casiraghi, R., Il veto del querelante al decreto penale di condanna: privilegio o partecipazione della vittima?, <<L'INDICE PENALE>>, 2015; (1 e 2): 99-109 [http://hdl.handle.net/10807/75036]
Il veto del querelante al decreto penale di condanna: privilegio o partecipazione della vittima?
Casiraghi, RobertaPrimo
2015
Abstract
La sent. cost. n. 23 del 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 459 comma 1 c.p.p., nella parte in cui prevede la facoltà del querelante di opporsi, in caso di reati perseguibili a querela, alla definizione del procedimento con l’emissione di decreto penale di condanna. Tuttavia, la decisione dei giudici della Consulta non sembra rappresentare una scelta costituzionalmente obbligata, alla luce della sempre maggior attenzione che il legislatore (anche sulla spinta delle fonti sovranazionali) dedica alla persona offesa, alla quale è oggi riconosciuto un sempre più importante ruolo partecipativo nel processo penaleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.