Il software ILLBuster (potenzialmente utile strumento a disposizione della polizia per la lotta al crimine informativo) va inquadrato all’interno dei principi e delle coordinate desumibili dal nostro ordinamento processuale, rilevandone la sua appartenenza alla cosiddetta attività a “finalità mista”., poiché l’attività ad esso connessa si sviluppa prima del sorgere di una notizia di reato ma produce i suoi effetti ben oltre tale momento, il quale funge da spartiacque fra l’attività amministrativa e l’attività investigativa. Proprio per questa sua seconda prerogativa, si è reso necessario analizzare in dettaglio la disciplina processuale della digital evidence, con particolare riguardo alle innovazioni introdotte dalla l. 18 marzo 2008 n. 48, la quale ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione del Consiglio d’Europa in materia di criminalità informatica firmata a Budapest il 23 novembre 2001. Per concludere, si è cercato di inquadrare il dato appreso con l’attività ILLBuster all’interno del catalogo probatorio, concentrandosi sulla nozione di documento (informatico)

Rossetti, A., Casiraghi, R., Vaciago, G., Ricci, S., Colzani, E., Prevention and fight against cybercrime: the ILLbuster project, <<CIBERSPAZIO E DIRITTO>>, 2015; 2015 (1): 155-192 [http://hdl.handle.net/10807/74891]

Prevention and fight against cybercrime: the ILLbuster project

Casiraghi, Roberta
Secondo
;
2015

Abstract

Il software ILLBuster (potenzialmente utile strumento a disposizione della polizia per la lotta al crimine informativo) va inquadrato all’interno dei principi e delle coordinate desumibili dal nostro ordinamento processuale, rilevandone la sua appartenenza alla cosiddetta attività a “finalità mista”., poiché l’attività ad esso connessa si sviluppa prima del sorgere di una notizia di reato ma produce i suoi effetti ben oltre tale momento, il quale funge da spartiacque fra l’attività amministrativa e l’attività investigativa. Proprio per questa sua seconda prerogativa, si è reso necessario analizzare in dettaglio la disciplina processuale della digital evidence, con particolare riguardo alle innovazioni introdotte dalla l. 18 marzo 2008 n. 48, la quale ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione del Consiglio d’Europa in materia di criminalità informatica firmata a Budapest il 23 novembre 2001. Per concludere, si è cercato di inquadrare il dato appreso con l’attività ILLBuster all’interno del catalogo probatorio, concentrandosi sulla nozione di documento (informatico)
2015
Inglese
Rossetti, A., Casiraghi, R., Vaciago, G., Ricci, S., Colzani, E., Prevention and fight against cybercrime: the ILLbuster project, <<CIBERSPAZIO E DIRITTO>>, 2015; 2015 (1): 155-192 [http://hdl.handle.net/10807/74891]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/74891
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact