Molti sostengono che la moda sia qualcosa di superfluo. In realtà è una necessità. La moda implica l’individuazione di uno stile: definisce la personalità, lo stile di vita e dice chi vorremmo essere. Nella società contemporanea economia, moda e mass media sono strettamente legati, basti pensare agli abiti firmati da Chanel, Dior o Valentino indossati da Carrie Badshaw, alias Sarah Jessica Parker, nella fortunata serie tv ‘Sex and the City’ ma gli esempi sono numerosi; da ‘Gossip Girl’ a ‘Ugly Betty’ fino al meno recente ‘Desperate Housewives’, ove le protagoniste hanno uno stile sempre impeccabile indipendentemente dalla professione svolta. Spesso sono le stesse protagoniste del piccolo e del grande schermo a trasformarsi in stiliste. Di pochi mesi fa, solo per fare un esempio, è la linea di scarpe lanciata proprio da Sarah Jessica Parker in collaborazione con Manolo Blahnik. Per quanto riguarda il cinema, fin dai suoi albori è stato strettamente connesso con la moda. L'abbigliamento infatti riveste un ruolo fondamentale in un film dal momento che il suo compito principale è quello di esprimere l’identità del personaggio. Negli anni trenta con l’affermazione dello star-system hollywoodiano e grazie alle qualità di costumisti d’eccellenza, il cinema è divenuto un diffusore di mode. E il made in Italy è protagonista di questo trend. Sovente le major hollywoodiane scelgono abiti italiani per i set cinematografici. Così vediamo James Bond, alias Pierce Brosnan, in Brioni e l’American gigolò Richard Gere in Armani; quest’anno la pellicola scritta e diretta da Paul Schrader compie 35 anni e quello che gli americani chiamarono l’American Gigolò’s suit continua a essere protagonista nella moda maschile. Questa pellicola è diventata il simbolo dell’eleganza maschile e ha sancito il sodalizio tra Armani e il cinema; il tocco dello stilista è inoltre presente in numerose altre pellicole, tra cui ‘Batman’ e ‘Pulp Fiction’ solo per citarne alcune. Anche altri stilisti ovviamente firmano l’outfit di protagonisti cinematografici e fanno a gara per vestire gli attori durante le cerimonie ufficiali che rappresentano, come la consegna degli oscar, una vetrina globale di stile. E‘ evidente quindi che tv e cinema dettano moda e che le imprese del fashion devono tenerne conto. Lo scopo di questo lavoro è analizzare questo rapporto sotto diversi profili: economico, sociale e industriale.
Meraviglia, L., I brand della moda tra piccolo e grande schermo: dalla nascita dello star system alla serie TV, <<ZONEMODA JOURNAL>>, 2015; 2015 (5): 60-65 [http://hdl.handle.net/10807/74599]
I brand della moda tra piccolo e grande schermo: dalla nascita dello star system alla serie TV
Meraviglia, LauraPrimo
2016
Abstract
Molti sostengono che la moda sia qualcosa di superfluo. In realtà è una necessità. La moda implica l’individuazione di uno stile: definisce la personalità, lo stile di vita e dice chi vorremmo essere. Nella società contemporanea economia, moda e mass media sono strettamente legati, basti pensare agli abiti firmati da Chanel, Dior o Valentino indossati da Carrie Badshaw, alias Sarah Jessica Parker, nella fortunata serie tv ‘Sex and the City’ ma gli esempi sono numerosi; da ‘Gossip Girl’ a ‘Ugly Betty’ fino al meno recente ‘Desperate Housewives’, ove le protagoniste hanno uno stile sempre impeccabile indipendentemente dalla professione svolta. Spesso sono le stesse protagoniste del piccolo e del grande schermo a trasformarsi in stiliste. Di pochi mesi fa, solo per fare un esempio, è la linea di scarpe lanciata proprio da Sarah Jessica Parker in collaborazione con Manolo Blahnik. Per quanto riguarda il cinema, fin dai suoi albori è stato strettamente connesso con la moda. L'abbigliamento infatti riveste un ruolo fondamentale in un film dal momento che il suo compito principale è quello di esprimere l’identità del personaggio. Negli anni trenta con l’affermazione dello star-system hollywoodiano e grazie alle qualità di costumisti d’eccellenza, il cinema è divenuto un diffusore di mode. E il made in Italy è protagonista di questo trend. Sovente le major hollywoodiane scelgono abiti italiani per i set cinematografici. Così vediamo James Bond, alias Pierce Brosnan, in Brioni e l’American gigolò Richard Gere in Armani; quest’anno la pellicola scritta e diretta da Paul Schrader compie 35 anni e quello che gli americani chiamarono l’American Gigolò’s suit continua a essere protagonista nella moda maschile. Questa pellicola è diventata il simbolo dell’eleganza maschile e ha sancito il sodalizio tra Armani e il cinema; il tocco dello stilista è inoltre presente in numerose altre pellicole, tra cui ‘Batman’ e ‘Pulp Fiction’ solo per citarne alcune. Anche altri stilisti ovviamente firmano l’outfit di protagonisti cinematografici e fanno a gara per vestire gli attori durante le cerimonie ufficiali che rappresentano, come la consegna degli oscar, una vetrina globale di stile. E‘ evidente quindi che tv e cinema dettano moda e che le imprese del fashion devono tenerne conto. Lo scopo di questo lavoro è analizzare questo rapporto sotto diversi profili: economico, sociale e industriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.