Nella sentenza in commento il Consiglio di Stato, pur respingendo esplicitamente la teoria della c.d. prospettazione, adotta un criterio per il riparto tra giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministrativa che non si colloca del tutto nel solco della tesi del c.d. petitum sostanziale. L’Autore prende spunto dalla sentenza per analizzare le questioni principali connesse al criterio di riparto di giurisdizione e ai profili di attuale criticità della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo nelle controversie sui contratti pubblici.
D'Angelo, G., Questione di giurisdizione e qualificazione della posizione giuridica fatta valere in giudizio, <<URBANISTICA E APPALTI>>, 2016; 2016 (4): 435-443 [http://hdl.handle.net/10807/74273]
Questione di giurisdizione e qualificazione della posizione giuridica fatta valere in giudizio
D'Angelo, Giovanni
2016
Abstract
Nella sentenza in commento il Consiglio di Stato, pur respingendo esplicitamente la teoria della c.d. prospettazione, adotta un criterio per il riparto tra giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministrativa che non si colloca del tutto nel solco della tesi del c.d. petitum sostanziale. L’Autore prende spunto dalla sentenza per analizzare le questioni principali connesse al criterio di riparto di giurisdizione e ai profili di attuale criticità della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo nelle controversie sui contratti pubblici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.