L’armamentario terapeutico per la gestione dell’osteoporosi comprende farmaci antiriassorbitivi e osteoformativi. Tra i primi ritroviamo i bifosfonati, i modulatori selettivi del recettore dell’estrogeno (SERM) e la terapia ormonale sostitutiva (TOS), mentre tra i secondi i peptidi dell’ormone paratiroideo. Agisce invece con un duplice meccanismo di azione il ranelato di stronzio. Tutti i trattamenti a base di tali farmaci si sono dimostrati efficaci nel ridurre il rischio di fratture a livello vertebrale, mentre solo in alcuni casi é stata dimostrata una capacità preventiva nei confronti delle fratture non vertebrali e femorali. L’efficacia nei confronti della prevenzione delle fratture vertebrali, così come di quelle non vertebrali, apparirebbe massimizzata in caso di utilizzo dei peptidi dell’ormone paratiroideo e di alcuni bifosfonati caratterizzati dalla possibilità di somministrazione dilazionata nel tempo (i.e. ibandronato e, soprattutto, zoledronato di cui é possibile la somministrazione annuale con buoni livelli di compliance). In tali casi l’efficacia preventiva può raggiungere anche il 70% per le fratture vertebrali. Per le fratture femorali le evidenze sono più scarse, anche se diversi trial clinici e metanalisi hanno dimostrato come, con il trattamento a base di bifosfonati, sia possibile avere un’efficacia superiore al 40%. I dati di efficacia sono sintetizzati nella Tabella 2. Costituiscono farmaci somministrabili in prima linea i bifosfonati, il ranelato di stronzio e i SERM. I peptidi dell’ormone paratiroideo, considerati gli elevati costi, sono raccomandati a pazienti a elevato rischio o non responsivi ad altri farmaci antiriassorbitivi, mentre la TOS, per gli effetti collaterali potenziali, non é indicata come prima scelta e dovrebbe essere impiegata per periodi brevi. Per quanto riguarda la sicurezza, possiamo desumere dall’analisi della letteratura che i diversi prodotti presentano un profilo accettabile.
De Waure, C., Gualano, M. R., Cadeddu, C., La Torre, G., Ricciardi, W., Approccio terapeutico all’osteoporosi: efficacia e sicurezza dei trattamenti disponibili, <<ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH>>, 2011; (8(2) Supplemento 2): 47-64 [http://hdl.handle.net/10807/7381]
Approccio terapeutico all’osteoporosi: efficacia e sicurezza dei trattamenti disponibili
De Waure, Chiara;Gualano, Maria Rosaria;Cadeddu, Chiara;La Torre, Giuseppe;Ricciardi, Walter
2011
Abstract
L’armamentario terapeutico per la gestione dell’osteoporosi comprende farmaci antiriassorbitivi e osteoformativi. Tra i primi ritroviamo i bifosfonati, i modulatori selettivi del recettore dell’estrogeno (SERM) e la terapia ormonale sostitutiva (TOS), mentre tra i secondi i peptidi dell’ormone paratiroideo. Agisce invece con un duplice meccanismo di azione il ranelato di stronzio. Tutti i trattamenti a base di tali farmaci si sono dimostrati efficaci nel ridurre il rischio di fratture a livello vertebrale, mentre solo in alcuni casi é stata dimostrata una capacità preventiva nei confronti delle fratture non vertebrali e femorali. L’efficacia nei confronti della prevenzione delle fratture vertebrali, così come di quelle non vertebrali, apparirebbe massimizzata in caso di utilizzo dei peptidi dell’ormone paratiroideo e di alcuni bifosfonati caratterizzati dalla possibilità di somministrazione dilazionata nel tempo (i.e. ibandronato e, soprattutto, zoledronato di cui é possibile la somministrazione annuale con buoni livelli di compliance). In tali casi l’efficacia preventiva può raggiungere anche il 70% per le fratture vertebrali. Per le fratture femorali le evidenze sono più scarse, anche se diversi trial clinici e metanalisi hanno dimostrato come, con il trattamento a base di bifosfonati, sia possibile avere un’efficacia superiore al 40%. I dati di efficacia sono sintetizzati nella Tabella 2. Costituiscono farmaci somministrabili in prima linea i bifosfonati, il ranelato di stronzio e i SERM. I peptidi dell’ormone paratiroideo, considerati gli elevati costi, sono raccomandati a pazienti a elevato rischio o non responsivi ad altri farmaci antiriassorbitivi, mentre la TOS, per gli effetti collaterali potenziali, non é indicata come prima scelta e dovrebbe essere impiegata per periodi brevi. Per quanto riguarda la sicurezza, possiamo desumere dall’analisi della letteratura che i diversi prodotti presentano un profilo accettabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.