Ogni scelta normativa non deve contrastare con il concetto di uomo e di umanesimo ricavabile dalla Costituzione. Solo così è possibile trovare un criterio a cui il legislatore può ispirarsi per operare le proprie scelte. La carta costituzionale è ispirata da un complesso umanesimo o da diversi tipi di umanesimo. Quello dell’art. 2, innanzi tutto, che riconosce i diritti inviolabili e i doveri inderogabili derivanti da obblighi di solidarietà politica; dell’art. 3 che impedisce l’esclusione di un soggetto o di categorie di individui; e, infine, dell’art. 4 che impone di svolgere un’attività secondo le proprie capacità. Da questo insieme di norme emergerebbe chiaramente l’idea della necessaria relazionalità tra gli individui e l’impossibilità di escludere qualsiasi soggetto dal tessuto sociale. Di conseguenza, la debolezza o la malattia dovrebbero essere curate, proprio perché sarebbero espressione del bisogno di relazionalità. Le pratiche eutanasiche, come anche l’accanimento terapeutico, sono in questa impostazione, invece, figlie dell’utilitarismo che è negazione della concezione umanistica che emerge dal dettato costituzionale.

Provera, A., «τοιονδ΄απέβη τόδε πρᾶγμα» UN CONFRONTO TRA VIMERCATI B., CONSENSO INFORMATO E INCAPACITÀ, GIUFFRE, MILANO, 2014 ERAZZANO G., DIGNITÀ NEL MORIRE, EUTANASIA E CURE PALLIATIVE NELLA PROSPETTIVACOSTITUZIONALE, GIAPPICHELLI, TORINO, 2014, recensione a "Vimercati, Benedetta; Razzano, Giovanna, Consenso informato e incapacità e Dignità nel morire, eutanasia e cure palliativa GIUFFRE' EDITORE e Giappichelli, Milano e Torino 2014", <<RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE>>, 2015; 2015 (4):1709-1714 [http://hdl.handle.net/10807/73489]

«τοιονδ΄απέβη τόδε πρᾶγμα» UN CONFRONTO TRA VIMERCATI B., CONSENSO INFORMATO E INCAPACITÀ, GIUFFRE, MILANO, 2014 E RAZZANO G., DIGNITÀ NEL MORIRE, EUTANASIA E CURE PALLIATIVE NELLA PROSPETTIVA COSTITUZIONALE, GIAPPICHELLI, TORINO, 2014

Provera, Alessandro
Primo
2016

Abstract

Ogni scelta normativa non deve contrastare con il concetto di uomo e di umanesimo ricavabile dalla Costituzione. Solo così è possibile trovare un criterio a cui il legislatore può ispirarsi per operare le proprie scelte. La carta costituzionale è ispirata da un complesso umanesimo o da diversi tipi di umanesimo. Quello dell’art. 2, innanzi tutto, che riconosce i diritti inviolabili e i doveri inderogabili derivanti da obblighi di solidarietà politica; dell’art. 3 che impedisce l’esclusione di un soggetto o di categorie di individui; e, infine, dell’art. 4 che impone di svolgere un’attività secondo le proprie capacità. Da questo insieme di norme emergerebbe chiaramente l’idea della necessaria relazionalità tra gli individui e l’impossibilità di escludere qualsiasi soggetto dal tessuto sociale. Di conseguenza, la debolezza o la malattia dovrebbero essere curate, proprio perché sarebbero espressione del bisogno di relazionalità. Le pratiche eutanasiche, come anche l’accanimento terapeutico, sono in questa impostazione, invece, figlie dell’utilitarismo che è negazione della concezione umanistica che emerge dal dettato costituzionale.
2016
Italiano
Giuffrè Editore
Provera, A., «τοιονδ΄απέβη τόδε πρᾶγμα» UN CONFRONTO TRA VIMERCATI B., CONSENSO INFORMATO E INCAPACITÀ, GIUFFRE, MILANO, 2014 ERAZZANO G., DIGNITÀ NEL MORIRE, EUTANASIA E CURE PALLIATIVE NELLA PROSPETTIVACOSTITUZIONALE, GIAPPICHELLI, TORINO, 2014, recensione a "Vimercati, Benedetta; Razzano, Giovanna, Consenso informato e incapacità e Dignità nel morire, eutanasia e cure palliativa GIUFFRE' EDITORE e Giappichelli, Milano e Torino 2014", <<RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE>>, 2015; 2015 (4):1709-1714 [http://hdl.handle.net/10807/73489]
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