Ogni educatore entra nella relazione educativa e di cura con la sua storia: questa costituisce una sorta di filtro che forma e "deforma" alcune dimensioni. Nel confronto con l'altro e con la realtà si conosce il limite, lo scarto, la resistenza. Il contributo intende esplorare quali sono le possibilità formative, per l'educatore e per l'educando, che emergono proprio in virtù dell'errore e dello scarto, per riappropriarsi della realtà, confinando la tendenza al perfezionismo
Augelli, A., Farsi educatori perfettibili e non perfezionisti. Il lavoro educativo tra aspettative e rappresentazioni, fallimenti e successi., <<ANIMAZIONE SOCIALE>>, 2015; (8): 85-94 [http://hdl.handle.net/10807/71868]
Farsi educatori perfettibili e non perfezionisti. Il lavoro educativo tra aspettative e rappresentazioni, fallimenti e successi.
Augelli, Alessandra
2016
Abstract
Ogni educatore entra nella relazione educativa e di cura con la sua storia: questa costituisce una sorta di filtro che forma e "deforma" alcune dimensioni. Nel confronto con l'altro e con la realtà si conosce il limite, lo scarto, la resistenza. Il contributo intende esplorare quali sono le possibilità formative, per l'educatore e per l'educando, che emergono proprio in virtù dell'errore e dello scarto, per riappropriarsi della realtà, confinando la tendenza al perfezionismoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.