Come noto, mediante il paradigma dell’ending-word è stata determinata l’esistenza di una componente negativa relativa ai potenziali evento-relati (ERPs), la cosiddetta N400, con una latenza di circa 400 ms in risposta a parole semanticamente incongruenti con il contesto, anche se fonologicamente od ortograficamente corrette. Ciò ha fatto ipotizzare che il nostro cervello sia in grado di estrarre le proprietà semantico-lessicali tra i 300-400 ms di latenza post-stimolo. Nel presente contributo abbiamo impiegato la componente N400 come indice indiretto della complessità cognitiva (indotta da un calcolo matematico o da una rappresentazione geometrica), dove condizioni di crescente complessità implicavano un maggiore carico di risorse cognitive e la necessità di un coinvolgimento più evidente di processi consapevoli. È stata predisposta una condizione di elaborazione sintattico-grammaticale (enunciati con predicato verbale o nominale). Ai partecipanti veniva richiesto di valutare esplicitamente la correttezza semantica di frasi affermative presentate a video, modulate in funzione del grado di complessità cognitiva. Gli stimoli (52, 26 semplici, di immediata codifica; 26 complessi che inducono un calcolo matematico o una rappresentazione geometrica) randomizzati, erano disposti in due batterie. Durante l’esecuzione del task è stata registrata l’attività EEG e i tempi di reazione. Infine è stato somministrato l’SPM di Raven per valutare il profilo intellettivo. La modulazione della complessità, mediata da affermazioni semplici e affermazioni complesse, ha messo in evidenza una componente ERP compatibile con la N400, la cui ampiezza è da ritenersi plausibilmente legata al fattore complessità. È stata inoltre rilevata anche la maggiore latenza dei TR per la condizione complessa. La risposta ERP ottenuta pare evidenziare un ruolo prioritario dell’autoconsapevolezza in risposta a stimoli semantici complessi, nonché un carico cognitivo maggiore (aumento dei TR).
Baldi, P. L., Lecci, G., Balconi, M., Complessità semantica, carico cognitivo e autocoscienza: uno studio ERP, Comunicazione, in Atti del «XXI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale AIP», (Rovereto, 10-12 September 2015), Associazione Italiana di Psicologia, Rovereto 2015: 38-38 [http://hdl.handle.net/10807/71028]
Complessità semantica, carico cognitivo e autocoscienza: uno studio ERP
Baldi, Pier Luigi;Balconi, Michela
2015
Abstract
Come noto, mediante il paradigma dell’ending-word è stata determinata l’esistenza di una componente negativa relativa ai potenziali evento-relati (ERPs), la cosiddetta N400, con una latenza di circa 400 ms in risposta a parole semanticamente incongruenti con il contesto, anche se fonologicamente od ortograficamente corrette. Ciò ha fatto ipotizzare che il nostro cervello sia in grado di estrarre le proprietà semantico-lessicali tra i 300-400 ms di latenza post-stimolo. Nel presente contributo abbiamo impiegato la componente N400 come indice indiretto della complessità cognitiva (indotta da un calcolo matematico o da una rappresentazione geometrica), dove condizioni di crescente complessità implicavano un maggiore carico di risorse cognitive e la necessità di un coinvolgimento più evidente di processi consapevoli. È stata predisposta una condizione di elaborazione sintattico-grammaticale (enunciati con predicato verbale o nominale). Ai partecipanti veniva richiesto di valutare esplicitamente la correttezza semantica di frasi affermative presentate a video, modulate in funzione del grado di complessità cognitiva. Gli stimoli (52, 26 semplici, di immediata codifica; 26 complessi che inducono un calcolo matematico o una rappresentazione geometrica) randomizzati, erano disposti in due batterie. Durante l’esecuzione del task è stata registrata l’attività EEG e i tempi di reazione. Infine è stato somministrato l’SPM di Raven per valutare il profilo intellettivo. La modulazione della complessità, mediata da affermazioni semplici e affermazioni complesse, ha messo in evidenza una componente ERP compatibile con la N400, la cui ampiezza è da ritenersi plausibilmente legata al fattore complessità. È stata inoltre rilevata anche la maggiore latenza dei TR per la condizione complessa. La risposta ERP ottenuta pare evidenziare un ruolo prioritario dell’autoconsapevolezza in risposta a stimoli semantici complessi, nonché un carico cognitivo maggiore (aumento dei TR).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.