I recenti scandali societari, i gravi disastri ambientali e le global financial crisis impongono allo studioso di focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche personologiche del criminale dal colletto bianco e sui processi cognitivi che si pongono alla base delle decisioni dei partecipanti all’organizzazione. Tali aspetti sono stati a lungo trascurati dalla letteratura scientifica, ma tale disinteresse non è più giustificabile alla luce dei moderni studi neuroscientifici e di psicologia cognitiva e sociale, dai quali si apprende che proprio la personalità può rendere un soggetto, a parità di opportunità e posizione, maggiormente incline alla commissione del reato. La presenza nell’ambito di organizzazioni societarie dei c.d. toxic leaders, soggetti con tratti psicopatici che rivestono ruoli direttivi nell’azienda, interroga il diritto penale non solo su questioni di insanity defence, ma anche di prevenzione del crimine economico. Affinché il diritto penale possa dunque rappresentare una risorsa in questi termini occorre approfondire la conoscenza della persona dell’agente anche sotto il profilo dell’imputabilità, in modo conforme rispetto alle teorie sulle funzioni della pena comunemente condivise.
Bertolino, M., Dall'organizzazione all'individuo: crimine economico e personalità, una relazione da scoprire, <<CRIMINALIA>>, 2015; 2014 (N/A): 15-35 [http://hdl.handle.net/10807/69469]
Dall'organizzazione all'individuo: crimine economico e personalità, una relazione da scoprire
Bertolino, Marta
2015
Abstract
I recenti scandali societari, i gravi disastri ambientali e le global financial crisis impongono allo studioso di focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche personologiche del criminale dal colletto bianco e sui processi cognitivi che si pongono alla base delle decisioni dei partecipanti all’organizzazione. Tali aspetti sono stati a lungo trascurati dalla letteratura scientifica, ma tale disinteresse non è più giustificabile alla luce dei moderni studi neuroscientifici e di psicologia cognitiva e sociale, dai quali si apprende che proprio la personalità può rendere un soggetto, a parità di opportunità e posizione, maggiormente incline alla commissione del reato. La presenza nell’ambito di organizzazioni societarie dei c.d. toxic leaders, soggetti con tratti psicopatici che rivestono ruoli direttivi nell’azienda, interroga il diritto penale non solo su questioni di insanity defence, ma anche di prevenzione del crimine economico. Affinché il diritto penale possa dunque rappresentare una risorsa in questi termini occorre approfondire la conoscenza della persona dell’agente anche sotto il profilo dell’imputabilità, in modo conforme rispetto alle teorie sulle funzioni della pena comunemente condivise.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.